ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Bocciata la “rivoluzione M4“: "Ci sentiamo più lontani e isolati"

Gli abitanti, “orfani“ di 73 e 38, lamentano la carenza di servizi prima compensata dalla vicinanza di Milano

Bocciata la “rivoluzione M4“: "Ci sentiamo più lontani e isolati"

Dai trasporti alla sicurezza, dai servizi medici alla manutenzione degli spazi comuni, la frazione decentrata reclama più attenzione. A Novegro, quartiere con 1.900 residenti a un chilometro e mezzo dall’aeroporto di Linate e a circa quattro chilometri dal centro di Segrate, la richiesta più impellente riguarda il ripristino delle linee 73 e 38 di Atm, soppresse quando è entrata in funzione la M4 nella tratta Linate-San Babila. La 38, che un tempo raggiungeva Novegro, ora fa capolinea al Saini, mentre la 73 è stata sostituita dalla 973, che tuttavia, a detta degli utenti, ha corse meno frequenti e un percorso meno capillare. "Il risultato è che le persone anziane, come me, rinunciano a muoversi, o sono costrette a gravare sui familiari – dichiara una residente, Anna Tolve –. È inaccettabile". "Non sono mai stata così disagiata – conferma Teresa Mattini –. Chiediamo che si torni all’assetto di prima, col totale ripristino dei mezzi di trasporto che raggiungevano la nostra frazione".

C’è chi prova a usare la M4, ma il mezzo sotterraneo non sempre è a misura di anziani e disabili. "Un giorno mi trovavo nell’ascensore del metrò, sembrava che le porte non si aprissero – racconta Antonietta Girasole –. Poi tutto si è risolto, ma sul momento mi sono spaventata". Tra le persone penalizzate non ci sono solo gli anziani. "Mia figlia maggiore, 15 anni, usava la 38 per andare a scuola e ora si trova in grande difficoltà – dice Manuela Corigliano –. Molti di noi hanno scelto di vivere a Novegro per la vicinanza a Milano, chiediamo almeno i servizi essenziali".

I servizi, già. Nella frazione mancano il medico di base e il supermercato; l’ufficio postale più vicino si trova in aeroporto (oppure a San Felice), lo sportello bancomat nella zona del luna park. "Per fortuna abbiamo la farmacia, ma per il resto il quartiere è sguarnito. Mancano anche luoghi di aggregazione per i giovani – sostiene Emanuela Ronzone –. Almeno prima eravamo allacciati a Milano, ora invece ci sentiamo isolati".

Tra le richieste c’è anche quella di un potenziamento della sicurezza. "Sarebbe utile avere il vigile di quartiere, che pure un tempo c’era – rimarca Eleonora Tagliabue –. Le telecamere di sorveglianza? Due in tutta la frazione. Da tempo inoltre chiediamo l’installazione di dossi nelle vie Novegro e Iannacci, per rallentare la velocità dei veicoli". Dai dossi al medico di base, nel tempo questi temi sono stati anche oggetto di raccolte di firme.