
Alcuni dei 26 ragazzi di Jeme, la prima impresa italiana promossa da studenti, attiva dal 1988
Milano, 8 aprile 2016 - Secondi su 300 imprese studentesche in tutta Europa, 50mila euro di fatturato, per la consulenza alle aziende, prossimi al raddoppio quest’anno, 250 matricole e laureandi che ogni semestre passano al vaglio di un ferreo processo di recruiting della durata di quattro mesi e che ne seleziona il 3%. Fanno le cose in grande. Eppure la Junior Enterprise Jeme Bocconi Studenti è formata da 26 ragazzi dal primo anno all’ultimo anno dei corsi di laurea triennali e magistrali dell’università di via Sarfatti. Giovani come tanti altri. Ma decisi e sicuri dei propri mezzi. E pronti a chiedere il riconoscimento giuridico e normativo.
Jeme è stata riconosciuta come seconda miglior Junior Enterprise su 300 da Jade, la Confederazione europea delle imprese studentesche con sede a Bruxelles. Un network che rappresenta oltre 20mila fra i migliori studenti europei, provenienti da 12 Paesi, e ha un fatturato di più di 16 milioni di euro. «Il riconoscimento è per noi un motivo di orgoglio – afferma Francesco Gaetarelli, Presidente di Jeme – ma soprattutto uno stimolo ulteriore a continuare il percorso di crescita che stiamo intraprendendo e poterci riconfermare tra i migliori d’Europa il prossimo anno». L’evento di Bruxelles ha permesso agli studenti di consolidare i rapporti con i colleghi, compresi i vincitori di Tolosa, e con i due sponsor della manifestazione.
L’impresa bocconiana è un’organizzazione non profit composta interamente da studenti-consulenti e offre servizi di consulenza professionale alle imprese reinvestendo poi l’intero fatturato in formazione per gli associati: workshop, meeting internazionali, incontri con professionisti. «L’associazione nel 2015 ha raddoppiato il proprio fatturato – afferma Maria Sofia Gazzotti, responsabile comunicazione – fino a 50mila euro e il numero di consulenze svolte sia per start-up che chiedono business plan o analisi di mercato, sia per grosse aziende che ci affidano l’outsourcing di progetti. Siamo stati assunti per la riorganizzazione aziendale di un’impresa da 7 milioni di euro di fatturato».
Jeme, la prima Junior Enterprise italiana (dal 1988) insieme alla Confederazione nazionale, si sta impegnando in un progetto di riordino nazionale. Tre gli obiettivi: ottenere il riconoscimento giuridico e normativo, l’attivazione dell’alternanza scuola lavoro e protocolli d’intesa con ministeri ed istituzioni. Se ne discuterà in Bocconi il 6 maggio. Presenti il rettore Andrea Sironi, il presidente dell’Inps Tito Boeri, il vicepresidente di Confindustria, Marco Gay e rappresentanti del ministero dell’Istruzione. Ci saranno anche membri delle 17 imprese italiane. Milano ne è la capitale grazie a Bocconi, Cattolica, Politecnico e Statale.