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L’ex premier e presidente dell’ateneo di via Sarfatti Mario Monti ha fatto i complimenti alla studentessa di Legge Maria Chiara De Biasio
Milano, 25 aprile 2016 - «Continua così, su questa strada. Siamo entusiasti di avere studenti come te qui in Bocconi». Non nasconde l’«emozione e l’orgoglio» per l’elogio ricevuto, Maria Chiara De Biasio, veneziana, 24 anni. Visto che a farglielo, l’altro pomeriggio prima della conferenza «L’Unione bancaria europea: quale futuro per l’Europa?» alla quale è intervenuta non è stato un docente qualsiasi, ma il presidente dell’ateneo di via Sarfatti – ed ex premier – Mario Monti. Maria Chiara De Biasio è stata anche premiata per il miglior paper (articolo scientifico) sul tema dell’Unione europea all’interno del progetto “Europeans” portato avanti da Fondazione Achille e Giulia Boroli e dalla Bocconi. Un progetto che stimola i giovani a confrontarsi sulla Bce.
Maria Chiara De Biasio, emozionata dall’incontro?
«Tantissimo. Non è cosa di tutti i giorni trovarsi accanto a due figure importanti dell’europeismo italiano come Mario Monti e Lorenzo Bini Smaghi (ndr membro del Comitato esecutivo della Bce dal 2005 al 2011 e oggi presidente di Société Générale e Snam). Mi hanno fatto tanti complimenti. Bini Smaghi mi ha raccontato la sua esperienza, abbiamo parlato delle interconnessione tra diritto ed economia nella Bce».
E Monti cosa le ha detto?
«Di continuare così e che la Bocconi è entusiasta di studenti come me. Mi ha incoraggiato molto a seguire i miei obiettivi».
Di cosa tratta il suo lavoro?
«Dei profili pubblicistico e costituzionale dell’Unione bancaria europea. Svolto per l’iniziativa “Europeans. Giornate Bocconi-Boroli sull’Europa’’ e selezionato da un comitato scientifico di docenti dell’università come miglior working paper. A premiarmi è stata Marcella Boroli Balestrini, vicepresidente della Fondazione».
Come ha svolto il paper?
«Quello che ho voluto dire con il mio lavoro è che l’Unione bancaria non è solo un tema tecnico. Essa comporta problemi di relazione tra la Banca centrale europea, le autorità nazionali e le altre istituzioni europee, problemi di sovranità nazionale, dal momento che si trasferiscono ulteriori competenze all’Europa e problemi di ricaduta sulle persone e sulle aziende, in termini di diritti».
Lei ha ricevuto anche un Merit Award (e la copertura totale della retta) grazie al suo rendimento. A quale corso è iscritta?
«Giurisprudenza, quinto anno».
Perché Legge alla Bocconi?
«Ero indecisa se iscrivermi a una facoltà scientifica. Poi ho scelto Giurisprudenza perché ritenevo mi lasciasse aperto un più ampio ventaglio di possibilità di lavoro e il corso della Bocconi per il ruolo importante dell’economia. Mi sono definitivamente resa conto di avere fatto la scelta giusta nel primo semestre di quest’anno accademico: a dicembre ho svolto uno stage in un grande studio legale internazionale: le conoscenze di economia, dall’analisi di bilancio ai tassi di interesse interbancari europei, si sono rivelate decisive!».
Cosa farà “da grande”?
«Mi laureo a ottobre. Vorrei cominciare il praticantato. Ma non mi spiacerebbe proseguire gli studi in qualche università fuori dall’Italia. Ho già partecipato due volte, come membro del nostro team e come coach, alla gara di diritto internazionale davanti alla Corte dell’Aja. La Bocconi ti apre la mente al mondo».