Bollate (Milano), 8 agosto 2024 – “Vogliamo capire cos’è successo a nostro figlio, e se quei pugni che ha preso in discoteca sono stati la causa della sua morte”. È una famiglia disperata quella di Omar Bassi, 23 anni, che si è spento lunedì 5 agosto agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, mentre era in vacanza. Padre e madre hanno sporto denuncia alla procura di Busto Arsizio. Sì, perché Omar Bassi viveva a Bollate coi genitori, ma quella maledetta sera del 20 luglio si trovava nella discoteca Dolce Beach di Origgio, nel Varesotto, per festeggiare il compleanno di un cugino, dove sarebbe rimasto coinvolto – così denuncia la famiglia – in una rissa fra alcune persone presenti e la sicurezza.
La testimonianza sul pestaggio
Nel parapiglia il ragazzo avrebbero ricevuto uno o più pugni. Quel che è successo lo racconta la cugina Michelle al quotidiano La Prealpina: “È scoppiata una rissa a un tavolo, che ha richiesto l’intervento della security”. Le guardie del corpo sembrano però perdere il controllo della situazione. “Hanno iniziato dare cazzotti un po’ a tutti, compreso il fratello di Omar, Thomas. Omar a quel punto è intervenuto in sua difesa – continua Michelle – e l’hanno massacrato. Erano in cinque contro uno”. Omar ferito e dolorante viene portato al pronto soccorso del Sacco, a Milano, ma l’attesa è troppo lunga. E decide, d’accordo, con la famiglia, di tornarsene a casa.
Paracetamolo per il mal di testa
Due giorni dopo – le condizioni del ragazzo preoccupano evidentemente i genitori – un’altra visita, stavolta in un ospedale di Garbagnate. “I medici lo lasciano andare a casa prescrivendogli del paracetamolo per placare il dolore”, racconta ancora la famiglia. La prognosi è di tre giorni, per ferite lacero-contuse e trauma cranico contusivo. Omar e i genitori, rassicurati, partono per le vacanze in Calabria.
Il tragico epilogo
Quel che è successo in quella discoteca sembra poter essere archiviato. Fino alla mattina di lunedì, quando Omar viene colpito da un dolore fortissimo alla testa mentre si sta facendo la doccia. I genitori sentono un urlo lancinante arrivare dal bagno. Capiscono che la situazione è gravissima. Viene portato con l’elisoccorso agli Ospedali Riuniti di Reggio, dove i medici fanno l’impossibile per salvarlo. Viene sottoposto a una Tac con liquido di contrasto. Non c’è però più nulla da fare. Omar muore.
I medici reggini nella cartella clinica scriveranno: “Emorragia cerebrale”. Ora i genitori, la cugina Michelle, amici e parenti, distrutti dal dolore, vogliono capire. C’è o non c’è stato un nesso di causalità fra la morte del ventenne e quei pugni presi in quella discoteca? Due denunce sono state presentate. Una nei confronti della sicurezza del locale, una seconda contro i medici del pronto soccorso dell’Alto Milanese. “Vogliamo sapere, la magistratura indaghi. Abbiamo perso un figlio forse anche per un errore medico. Chiediamo giustizia”.
Chiusa la discoteca
A pochi giorni dalla morte di Omar Bassi e dopo molte critiche, la discoteca Dolce Beach ha annunciato la chiusura “fino a prossima comunicazione”. Sui social media del locale, diverse persone hanno scritto messaggi di rabbia. “Giustizia per Omar Bassi”, scrive un utente. “I vostri buttafuori hanno massacrato, in massa, Omar Bassi! Preparatevi al giudizio e ad andare un bel po’ di tempo al fresco” gli fa eco un altro.