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Bomba carta contro il ristorante Il titolare: "Non abbiamo paura"

Raid in viale Sabotino: nel mirino il locale “Ciccio Pizza“. Scatta l’inchiesta sull’intimidazione

L’uomo ha svoltato l’angolo di viale Bligny, si è avvicinato al locale e ha lanciato la bomba carta, con il chiaro obiettivo di colpire la trattoria Ciccio Pizza. Il grosso petardo è rimbalzato contro un muro ed è deflagrato, danneggiando sia la vetrina del ristorante, il vero obiettivo del raid, che quella del vicino fiorista. In sintesi, il blitz di mercoledì sera in viale Sabotino 1, raccontato da una testimone che ha assistito in diretta all’accaduto e ha fornito una descrizione dell’uomo poi fuggito: 35 anni di età, indossava pantaloni neri e giubbotto blu, con il volto quasi completamente coperto da una mascherina chirurgica e dal cappuccio calato sulla fronte.

Sta indagando la polizia sull’esplosione che due sere fa, qualche minuto prima delle 22, ha spaventato la zona di Porta Romana. Subito dopo lo scoppio, che per fortuna non ha provocato feriti, il titolare di Ciccio Pizza ha denunciato l’episodio con una diretta Facebook: "Anche stasera abbiamo ricevuto una minaccia – ha detto lasciando intendere che in passato ha subìto altre intimidazioni –. Ci hanno buttato una bomba nel locale. Non so chi è lo stupido, lo scemo. Questo gesto ignobile non serve a un c., siete dei disgraziati perché rischiate di far saltare tutto in aria. Non so chi vogliate intimorire, noi cerchiamo solo di lavorare e siamo solo dei poveri ristoratori". L’imprenditore ha anche accennato alla presenza di telecamere di videosorveglianza e alla concreta possibilità che gli occhi elettronici abbiano immortalato il misterioso aggressore; di più, ha citato "un altro problema in un altro locale" senza specificare altro, spiegando che si sarebbe verificato sempre mercoledì. "Combatteteci con il lavoro, se avete qualche problema che ci venite a intimorire – ha chiosato il titolare di Ciccio Pizza –. Ma vi voglio dire una cosa: noi non abbiamo paura di niente, siamo qua a lavorare e a buttare il sangue, non a giocare".

A quell’ora, il locale era ancora aperto per asporto e consegne a domicilio (la chiusura per le norme anti-contagi è fissata alle 22), e quindi il bilancio avrebbe potuto essere ben più grave: c’erano i dipendenti all’interno e alcune persone all’esterno. Era chiusa, invece, la fioreria Mercandelli, anche se lo storico proprietario Francesco è stato subito allertato dal vicino di saracinesca: "Sono qui da 30 anni – spiega al Giorno – e non è mai accaduto niente di simile. I ragazzi di Ciccio Pizza sono arrivati circa due anni fa e siamo sempre andati d’accordo: ci aiutiamo a vicenda, specie in questo periodo difficile. Non so chi possa avercela con loro".

Nicola Palma