MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

L’architetto Francesco Borella, papà del Parco Nord: "Adesso bisogna realizzare il Parco Sud"

Classe, 1937, è Ambrogino d’oro per meriti ambientali, candidato dal gruppo dei Verdi guidato da Carlo Monguzzi

Francesco Borella

Milano – “Io il papà del Parco Nord? Sì, mi riconosco in questa definizione". L’architetto Francesco Borella, classe 1937, è Ambrogino d’oro per meriti ambientali, non a caso è stato candidato alla Civica benemerenza dal gruppo dei Verdi guidato da Carlo Monguzzi. Sì, perché Borella ha contribuito alla realizzazione del Parco Nord, ma anche del Parco delle Groane, del Parco Adda Sud, dell’Adamello Lombardo e del Parco della Media Valle del Lambro. "Il Parco Nord – sottolinea l’architetto – non è solo un’area verde, è un’operazione di ricucitura della periferia metropolitana e l’innesco di un processo di rigenerazione urbana".

Borella, alcuni la definiscono anche l’inventore del Parco Nord. Perché?

"Nel 1970 c’è stato il decreto prefettizio che istituiva il Parco Nord, ma solo quando sono arrivato io, nel 1983, è iniziata la piantumazione di alberi nell’area verde. Sono passati 40 anni e quegli alberi del primo lotto sono diventati un bosco. Il Parco Nord resta il parco urbano artificiale più grande d’Italia. È il progetto di cui vado più orgoglioso. L’ho sempre definitivo “il parco di una vita’’".

Da milanese, come giudica i nuovi progetti per incrementare il verde?

"Ho paura che il progetto Forestami (firmato da Stefano Boeri, ndr ) perda di vista i due progetti importanti per il del verde cittadino: Parco Nord e Parco Sud".

Il Parco Sud?

"Sì, un parco che non è mai riuscito a decollare. Io non sono stato messo nelle condizioni di lavorare per renderlo un vero parco. È rimasta un’area agricola. Andrebbe ripreso il vecchio progetto".

E i progetti di nuovo verde negli ex scali ferroviari?

"Specchietti per le allodole".