Vanzago (Milano), 24 luglio 2024 – Le educatrici indagate "urlavano a breve distanza dal viso dei bambini, a scopo punitivo, usando toni aggressivi ed espressioni scurrili, li strattonavano e tiravano loro le orecchie, facendoli sedere con forza sulla sedia o sul seggiolone". Li costringevano inoltre a stare al buio, "lasciandoli chiusi in bagno da soli quando non riuscivano a dormire, li mettevano nella culla e li chiudevano da soli in una stanza quando piangevano e non li cambiavano quando era necessario". Episodi che sarebbero avvenuti in un asilo nido privato nel Milanese, al centro di un'inchiesta dei carabinieri, coordinata dalla Procura di Milano, che ha portato alla misura degli arresti domiciliari nei confronti della titolare della struttura e di due sue collaboratrici. Sono ritenute responsabili, in concorso tra loro, del reato di maltrattamenti aggravati "nei confronti di 35 bambini, di età compresa tra 6 mesi e 3 anni, ospiti del nido".
L’indagine partita da una segnalazione
L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Maria Cardellicchio e dall'aggiunto Letizia Mannella, che vede indagate anche altre due educatrici, ha preso il via in seguito alle segnalazioni di maltrattamenti rese da due ex educatrici dell'asilo privato nel settembre del 2023. La titolare del nido era stata già mandata a processo lo scorso marzo insieme a cinque educatrici di allora poiché, stando alle indagini, avevano avuto atteggiamenti violenti e di "sopraffazione" nei confronti dei bimbi. A denunciarle erano state delle ex stagiste.