
I caselli di ingresso della Brebemi (Alive)
Amara sorpresa di inizio anno per gli automobilisti della Lombardia, che non solo si apprestano a pagare i rincari dei pedaggi autostradali, ma si troveranno a fronteggiare alcuni degli aumenti più alti d’Italia. Il primato va a Brebemi, che quest’anno aggiungerà un 7,88% al prezzo di ingresso, il rincaro più consistente del 2017. La Teem, la tangenziale est esterna di Milano, vede crescere il costo dell’1,90%. La Brescia-Padova spa ha aumentato il pedaggio dell’1,62%. Milano Serravalle incrementa il pedaggio dell’1,50%. Per Pedemontana Lombarda, l’ultima arrivata in ordine di tempo, il rincaro è nell’ordine dello 0,90%. Si pagherà di più anche sulla Torino-Milano, che pure è ancora un grande cantiere: l’aumento è del 4,60%. Nel complesso, la Lombardia è la regione in cui si registrano gli incrementi più significativi, visto che la media dei rincari del 2017 è pari allo 0,77% rispetto al 2016.
Milano, 3 gennaio 2017 - Era già finita nel mirino dai tempi dell’inaugurazione: l’autostrada Brescia-Bergamo-Milano, la Brebemi, costa troppo. Proprio il pedaggio era stato additato come una delle cause dello scarso traffico lungo i 62 chilometri di asfalto che corrono in parallelo alla Milano-Venezia. E ora Brebemi è in cima alle classifiche per il rincaro degli ingressi: +7,88 nel 2017. Ancora più cara, quindi. Proprio nei mesi in cui il numero di mezzi sta aumentando, anche se non ha ancora raggiunto il traguardo dei 60mila veicoli al giorno che, secondo il piano di Brebemi, è il livello ottimale per le casse della spa che gestisce l’infrastruttura. «Gli aumenti sono dovuti – spiega il presidente di Brebemi spa, Francesco Bettoni –. C’è una convenzione sottoscritta con l’ente concedente, che è stata recepita dalle varie delibere del Cipe. Noi non abbiamo avuto aumenti negli anni passati, siamo al secondo anno e mezzo di attività. Questa aliquota riprende i mancati aumenti del passato».
Al posto di tanti piccoli balzelli, una botta sola, questa è la spiegazione ai piani alti degli uffici di via Somalia, a Brescia. Tanto che Bettoni ci tiene a sottolineare che «anche per il 2017 è stata confermata la scontistica del 15%». I pendolari dotati di Telepass pagheranno di meno l’ingresso anche sulle piccole tratte, lungo la Brebemi così come lungo la Teem. E per chi è già iscritto il rinnovo sarà automatico. Inoltre a Bettoni preme ricordare che lungo un’autostrada, che a due anni e mezzo dall’inagurazione non ha ancora un’area di servizio o una pompa di benzina, il caffè alle macchinette è gratis. Ma gli sconti sono una mossa per infornare nuovi utenti? «Il traffico è aumentato in misura considerevole, questa è la risposta più reale alle argomentazioni critiche», è la replica di Bettoni. «Non siamo ancora al livello previsto dal piano economico-finanziario – osserva il presidente di Brebemi, ossia i 60mila veicoli al giorno –, lo raggiungeremo con la costruzione dell’interconnessione con la A4. Stiamo ultimando la fase di bonifica dei terreni, entro gennaio partiranno i lavori di realizzazione, che saranno terminati entro fine anno, in 10-11 mesi».
Per Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente e presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni trasporti (Onlit), il rischio di un calo del traffico legato agli aumenti tariffari è dietro l’angolo. «Se le vecchie concessionarie dormono sonni tranquilli grazie alla loro posizione monopolistica, che consente loro una rendita di posizione garantita, è paradossale per le nuove autostrade - osserva Balotta -. Anch’esse deresponsabilizzate da piani finanziari che prevedono aiuti di Stato e garanzie pubbliche, che consentono loro di recuperare anche i mancati ricavi derivanti dagli aumenti tariffari». Nel mirino del numero uno di Onlit finiscono proprio Brebemi, Teem e Pedemontana. «Nuove autostrade completamente vuote – attacca Balotta – ma talmente garantite che si possono permettere pesanti e ingiustificati aumenti, che allontanano già la scarsa utenza». E dato che «nel decreto di aumento dei pedaggi il ministero delle infrastrutture ha ricordato che è stato previsto il recupero di eventuali incrementi tariffari non riconosciuti negli anni precedenti – conclude l’esperto – in pratica entro metà anno saranno concessi nuovi aumenti».