"Tanti milanesi si sono mostrati interessati alla vertenza in atto a Brera per Palazzo Citterio e non abbiamo registrato nessuna ostilità. Anzi, qualcuno non sapeva nemmeno dove fosse Palazzo Citterio. Perfino i turisti stranieri hanno chiesto spiegazioni. Abbiamo infatti stampato e distribuito i volantini in inglese".
Bilancio positivo, spiega Antonella Galeone, delegata Uilpa della Pinacoteca, del presidio con volantinaggio di ieri, nella prima, affollatissima, domenica del mese con ingresso gratuito ai musei. Prosegue, quindi, lo stato di agitazione del personale della Pinacoteca e della biblioteca Braidense. Fp Cgil Milano, Cisl Fp Milano metropoli, Uilpa e Usb in una nota hanno fatto sapere che i sindacati nazionali hanno scritto una lettera al ministro della Cultura Alessandro Giuli chiedendo di "procrastinare l’apertura di palazzo Citterio e di convocare un tavolo nazionale per affrontare le criticità denunciate da lavoratori e sindacati territoriali". Certo che il ministro ha anche ben altre grane a Roma e il tempo stringe. A meno di un mese dall’annunciata apertura ancora "si attende - denuncia il sindacato - che il ministero adegui la pianta organica e metta a disposizione assunzioni a fronte della decisione di aprire palazzo Citterio". Lavoratori e rappresentanti sindacali sono favorevoli "a realizzare il progetto di apertura del nuovo spazio espositivo" che la città attende da cinquant’anni. Ma si teme un flop. "Non affrontare il tema del personale, dell’adeguata formazione e della sicurezza, comporta che, oltre al rischio che a Palazzo Citterio non sia garantita l’organizzazione delle aperture e standard di sicurezza adeguati, si determineranno ricadute negative sui servizi al pubblico di Pinacoteca di Brera e Biblioteca Braidense. Si può facilmente prevedere che saranno fortemente a rischio le aperture del museo di Brera soprattutto nelle domeniche, in quanto il personale, per contratto, ha diritto a lavorare un numero ridotto di festivi annui", concludono i sindacati. St.Con.