ANDREA GIANNI
Cronaca

La famiglia con 4 figli che dorme in auto, il sindaco si difende: “Sono loro che hanno rifiutato le soluzioni proposte”

Bresso, nessuna schiarita sul futuro sulla coppia con quattro figli minorenni rimasti senza casa

Mohamed B. e la moglie davanti alla loro auto, trasformata in casa da quasi due mesi

Bresso (Milano) – La coppia con quattro figli minorenni rimasta senza un tetto e costretta a dormire da quasi due mesi in auto "è nota al servizio sociale del Comune di Bresso da diversi anni, lo stesso servizio si è attivato più volte per cercare e proporre soluzioni abitative e dare sostegno".

Il sindaco di Bresso, Simone Cairo, interviene per ripercorrere gli interventi del Comune a sostegno della famiglia in una condizione di disagio. Nessuna schiarita, però, sul futuro dei quattro minorenni che continuano a dormire sull’auto, facendo la spola tra i parcheggi di Bresso e le stazioni di servizio, dove possono utilizzare i servizi igienici. Bambini e adolescenti - il più piccolo ha 9 anni e la più grande 17 - che non possono continuare a vivere sulla strada, e a settembre dovranno tornare a scuola.

Una situazione "inaccettabile" anche secondo il segretario generale del sindacato Uniat-Uil Ciro Capuano, che ha chiesto al Comune un intervento immediato. Dopo che è stata sollevata la vicenda, il Giorno è stato contattato anche da persone residenti fuori dalla Lombardia, colpite dalla situazione di disagio, che si sono offerte di aiutare la famiglia.

Intanto il sindaco Cairo, in una nota, ripercorre le tappe degli interventi a sostegno della famiglia. "Il signor Mohamed B. si è rivolto per la prima volta al Servizio sociale del Comune di Bresso nel maggio 2016 – spiega il sindaco – riferendo di essere sottoposto ad intimazione di liberazione dell’alloggio da febbraio 2015. L’immobile, acquistato anni prima, era stato pignorato da parte della banca per il mancato pagamento delle rate del mutuo, ben prima della pandemia".

Il Comune avrebbe quindi proposto "soluzioni per il problema abitativo", sostenendo (come aveva spiegato lo stesso Mohamed al Giorno) "notevoli costi per i soggiorni, in albergo prima e in residence poi". Secondo il sindaco, il 51enne originario dell’Egitto e residente in Italia da 26 anni, artigiano nel settore dell’edilizia rimasto senza lavoro, "ha rifiutato ogni soluzione proposta dal Servizio sociale che implicasse anche solo una minima attivazione e assunzione di responsabilità da parte sua rispetto al problema abitativo".

Il Comune di Bresso, conclude la nota, "in questi anni ha cercato di aiutare le famiglie più bisognose nei momenti di difficoltà abitative, con diverse misure fino alla messa a disposizione di appartamenti di edilizia popolare, attraverso bandi regionali". Resta, guardando oltre gli interventi del passato, un grosso punto interrogativo sul futuro di una famiglia con quattro minorenni.