
di Erika Pontini
Un investimento di 70 milioni di euro nella filiera industriale nel prossimo anno, insieme a duecento assunzioni "principalmente in Toscana nelle province di Arezzo, Siena e Toscana" dove la maison ha già forti interessi, ma anche nelle Marche per la produzione calzaturiera. Il piano industriale del Gruppo Prada - proprietario già di 23 siti manifatturieri - si consolida nella terra di origine del patron, aretino doc, Patrizio Bertelli che nella location della Fondazione di Milano, in occasione del Capital markets day, alla presenza di investitori (da Morgan Stanley e Goldman Sachs) e stampa internazionale, ha dichiarato gli obiettivi ambiziosi della società proprietaria anche del brand ‘Miu Miu’ (Miuccia è intervenuta con una videointervista). "Il covid ha accelerato l’evoluzione del mercato del lusso", ha detto Bertelli aprendo i lavori e certificando la crescita delle vendite del 18% - principalmente full price - rispetto al 2019 e l’azzeramento dei debiti. Il Gruppo prevede di raggiungere nel medio termine un fatturato pari a 4,5 miliardi di euro mentre l’Ebit (fatturato meno costi) si attesterà al 20% dei ricavi. Nello stesso arco temporale Prada intende incrementare una quota di vendite online pari al 15% del retail (già passata dal 2 al 7%) e di incrementare la produttività dei negozi diretti dal 30 al 40%, anche apprendo punti vendita in Cina.
Rispondendo a ‘La Nazione’, il direttore industriale Massimo Vian, ex ceo di Luxottica, ha spiegato che negli ultimi tre anni sono stati svolti investimenti nella filiera per 80 milioni e l’ingresso di cento persone. L’anno prossimo l’investimento sarà pari a 70 milioni e le assunzioni 200 anche e coinvolgerà, oltre ad Arezzo e Firenze anche il sito del Monte Amiata dove il signor Bertelli è stato un precursore".
"Negli ultimi anni le nostre operazioni industriali si sono rafforzate e adesso pensiamo di essere i migliori per aver investito sulle nostre attività e sulle nostre persone" ha spiegato Vian parlando di un processo di internalizzazione di impianti e stabilimenti già avviato e della formazione di molti lavoratori. "Oggi siamo contenti di avere i nostri segreti".
Il direttore industriale ha poi annunciato che "l’avanzatissimo centro di distribuzione da 40mila metri quadrati" a Levanella, in Valdarno "è stato completato all’80 per cento e sarà operativo entro la fine del 2022. Abbiamo investito 100milioni di euro in questa struttura". Il nuovo centro è completamento "ricoperto di pannelli solari e ha un sistema geotermico di raffreddamento e riscaldamento" oltre che una certificazione Led e l’abbattimento delle emissioni inquinanti. "L’e-commerce non è ancora gestito da questo edificio ma nonostante questo - ha aggiunto - abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di spedire l’80 per cento ordini dell’e commerce nella stessa giornata in cui vengono ricevuti".
È stato sempre Bertelli a illustrare le future ‘azioni per il cambiamento’: ”la qualità e unicità” dei prodotti, “elevate fasce di prezzo”, “eliminazione dei saldi”, “controllo della distribuzione”, “investimento nella filiera industriale”, “investimento in comunicazione” e “aumentato focus sulla sostenibilità” tanto che il Cda non solo è stato integrato con due manager donne, raggiungendo così la parità ma porterà avanti l’Esg, ovvero environmental, social and governance. Gli store - nella strategia Prada - continuano a essere un obiettivo: "Hanno un ruolo fondamentale nel comunicare il brand con il personale non più venditore ma consulente" e il Gruppo "pensa a una strategia di espansione" negli Stati Uniti e in Asia che "continuerà ad essere il principale drive della crescita".
Il figlio Lorenzo, attuale direttore del marketing, pronto a raccogliere il testimone del padre, ha rivelato di investimenti maggiori in comunicazione (25% in più rispetto al 2019) e l’evoluzione del clienteling. Ma non solo. "Stiamo pianificando un grande lancio per l’anno prossimo per la gioielleria, fa parte del dna del nostro marchio, ma non è stata espressa a pieno. Non posso dire altro al momento". Ma se il Gruppo, oggi al suo secondo ‘Capital’ dopo la quotazione alla borsa di Hong Kong, punta sui negozi fisici _ insieme all’e-commerce - come luoghi sensoriali Bertelli non sembra affatto interessato a ‘negozi’ nella sua città.
"Non sapevo della chiusura del Caffè dei Costanti e mi dispiace", ha detto a ‘La Nazione’. Ma alla domanda di un suo interesse per la struttura il patron di Prada ha declinato l’invito.