ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Bruno Mazzacani: "Parlo in dialetto ai miei piccioni viaggiatori"

Intervista all’ultimo allevatore di colombi rimasto a Milano

Bruno Mazzacani mostra i suoi piccioni viaggiatori (Newpress)

Milano, 7 settembre 2017 - Bruno Mazzacani, 75 anni, è l’uomo che sussurra ai piccioni viaggiatori. Nelle due colombaie di via Airaghi 61, all’altezza del Camping Village, sono presenti ottanta volatili. Parla ai suoi esemplari in dialetto, certe volte vezzeggiandoli, altre volte impreca scherzosamente. A tutti ha dato un nome e, in qualche modo misterioso, riesce a distinguere fra due colombi che al profano paiono identici: "Potrei confondere mia moglie tra dieci donne ma non potrei mai scambiare l’identità di uno dei miei, neppure se fosse in mezzo a mille" spiega il signor Mazzacani che è l’ultimo allevatore di colombi rimasto a Milano. "Pensare che negli anni ’60 eravamo un centinaio di appassionati in città, molti a Parco Lambro. Purtroppo il piccione non suscita più simpatia…".

Per forza. Si dice che porti tante malattie…

"Sciocchezze. Se fosse vero dovrei essere morto da un pezzo... I piccioni allevati non hanno nulla a che fare con gli uccelli di piazza Duomo. Necessitano di una cura per 2 o 3 ore al giorno. Vengono vaccinati e alimentati in modo corretto. Fanno almeno due volte alla settimana un bagno in vasche ripiene di bicarbonato e si mantengono in forma con gli allenamenti".

Come ha iniziato a fare l’allevatore di piccioni e perché?

"È stato mio padre a trasmettermi la passione. Quando ci trasferimmo a Milano da Gonzaga, provincia di Mantova, nel 1958, portammo anche i nostri colombi. Don Carlo Villa della parrocchia di Trenno ci concesse un pezzo di terreno e lì costruimmo il primo colombaio. Di seguito iniziai per hobby a partecipare a diverse gare e mi tolsi parecchie soddisfazioni. Non senza sacrifici: prima di andare in tipografia, dove ho lavorato per 40 anni, passavo da loro. Mi alzavo alle 5 ogni mattina nei giorni feriali, nei weekend c’erano le competizioni".

In cosa consistono le gare? 

"Una premessa: i piccioni viaggiatori, per istinto, in qualunque posto siano portati, tornano spontaneamente verso la loro «casa». Sono in grado di percorrere in un giorno anche 850 km, anche a 80 km/h. Le manifestazioni si svolgono ovunque in Italia, da aprile a luglio, e sono aperte a entrambi i sessi. Si parte da 150 km, poi la distanza aumenta. Ciascun allevatore deve portare i suoi piccioni nel luogo deciso dal regolamento, di notte. Di mattina tutti gli uccelli vengono rilasciati nello stesso momento in uno stesso punto. Ciascun esemplare è dotato, oltre che del suo anellino di identificazione, anche di un microchip che calcola distanza e tempo. Quando l’uccello torna nella sua gabbia passa sopra una pedana a scansione ottica. Chi ha fatto registrare la più alta velocità media oraria è il vincitore".

Quante gare ha vinto?

"Direi un centinaio tra competizioni singole e a squadre. Sono stato anche giudice. Vinsi il primo campionato italiano nel 1972, poi ho partecipato a otto Olimpiadi. Bahrein è stato campione italiano a squadre per tre anni, nel 2001, 2002 e 2004. Valentino si è laureato campione d’Italia nel 2012. Velocissimo come il grande motoclista Valentino Rossi".