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Cronaca

Bruschetti e la Cerchia dei Navigli

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Malara

Studioso di idraulica, di storia e di economia Giuseppe Bruschetti (1793 – 1871) ha scritto una meticolosa “Istoria dei progetti e delle opere per la navigazione interna del Milanese”, pubblicata nel 1821, due anni dopo il completamento del Naviglio di Pavia quando iniziava per Milano il periodo aureo della navigazione interna durato poco più di mezzo secolo. La cerchia dei Navigli era allora il baricentro del sistema di mobilità commerciale e per passeggeri via acqua tra Milano e i laghi Maggiore e di Como e tra Milano e il mare Adriatico. In questo quadro Bruschetti considerava la cerchia dei Navigli, ovvero il fossato di Milano trasformato nel Naviglio Ducale nel 1497, “l’opera superiore ad ogni altra nella storia dell’arte, poiché – sottolineava l’autore – fra tutte quelle dello stesso genere eseguite in Italia al secolo 15° era forse la più utile e la più atta a servire di modello alle consimili costruzioni intraprese nei due secoli posteriori, in seno all’Italia stessa, dell’Olanda, delle Fiandre, della Francia e d’altre parti d’Europa. Bruschetti non immaginava certo di candidare Milano a Centro Europeo dei Canali Storici tuttavia la sua preziosa valutazione della cerchia dei Navigli non solo ne rafforza la richiesta ma ne favorisce anche la rigenerazione, per restituire alla città, in forme nuove “l’opera superiore ad ogni altra nella storia dell’arte”, cancellata dal 1929 al 1934 essenzialmente per dare più spazio alle auto, al contrario di oggi che lo spazio per le auto lo si vorrebbe ridurre per dare aria pulita e liberare il centro storico più antico dal cappio della prima circonvallazione. Si potrebbe così riavere, se la Regione Lombardia completa il recupero dell’idrovia Locarno – Milano – Venezia il baricentro del sistema dei Navigli per la navigazione turistica – culturale oltre che per passeggeri, per fare di Milano il principale porto di navigazione interna del bacino del Po.

*Presidente amici

dei Navigli