FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Buccinasco, la bonifica è finita: via i veleni della mafia

Buccinasco, nello spazio verde di via Guido Rossa nel 2009 vennero scoperti rifiuti riconducibili alle imprese dei Barbaro

Buccinasco, terreni sequestrati ma prima di poterli riutilizzare serviva una bonifica

Buccinasco (Milano) -   Il terreno dove la 'ndrangheta ha vomitato i rifiuti, cercando di seppellirli sotto la terra, è finalmente bonificato. Non tutto, perché l'area è davvero estesa, ma "buona parte siamo riusciti a sistemarla – racconta il sindaco Rino Pruiti –. Non è stato facile, devo ammettere che stavo per perdere la speranza. Tanti problemi, bastoni burocratici tra le ruote, assenza di appoggio politico. Insomma, nonostante tutto ce l'abbiamo fatta: questo terreno è stato ripulito".

Il primo cittadino parla dello spazio verde di via Guido Rossa, dove nel 2009 sono stati scoperti interramenti di rifiuti riconducibili alle imprese dei Barbaro, la ‘ndrina che ha colonizzato Buccinasco insieme alla famiglia dei Papalia. Una presenza mafiosa certificata da anni di inchieste, carte e indagini, tanto da aver fatto ribattezzare tristemente la città come la "Platì del Nord", proprio per la tossica presenza mafiosa. La ‘ndrangheta al tempo era specializzata proprio nel campo edile e nel movimento terra: i mezzi dei Barbaro erano ovunque e le indagini hanno appurato le loro manovre anche nell’area di Guido Rossa. I terreni sono stati sequestrati e confiscati, ma prima di poterli riutilizzare serviva una bonifica, per togliere tutto il materiale seppellito lì.

"Questo ci ha lasciato in eredità la ‘ndrangheta - allarga le braccia il sindaco -, paghiamo conseguenze e prezzo dei loro affari sporchi". Ma la storia si è ripetuta: durante i lavori, fermati più volte per questioni burocratiche, si è verificato anche un tentativo, da parte di personaggi legati alla criminalità organizzata, di tornare sull’area di Guido Rossa per svolgere i lavori tramite affidamenti. Un tentativo bloccato da carabinieri e Settore ambiente del Comune, che ha accertato ogni movimento impedendo ogni tipo di coinvolgimento illecito. Il tempo è passato in attesa di questi e altri accertamenti, ma anche aspettando i collaudi di Arpa. Insomma, gli anni sono passati, tra attese burocratiche e ostacoli, ma finalmente l’area è stata completamente bonificata. Si tratta di 7 celle da mille metri quadrati ciascuna, su una superficie verde totale di 63mila metri quadrati.

"I terreni ora ripuliti – anticipa il sindaco – saranno trasformati in nuovi boschi urbani . Pianteremo migliaia di alberi, mentre altri spazi saranno destinati a luoghi di ritrovo, aree gioco e relax, zone dedicate ai cani e tanto altro. Nonostante le lunghe attese, gli impedimenti e le indicazioni – conclude Pruiti –, abbiamo continuato con impegno e determinazione per vedere risanata l'area. Questo luogo è stato un simbolo della presenza mafiosa in città. Ora ce lo riprendiamo noi, se lo riprende la comunità".