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Buche a Milano, oltre il danno la beffa: “Il Comune ci mette un anno solo per aprire la pratica di risarcimento”

Le strade danneggiate sono un rischio per automobilisti e motociclisti, ma hanno anche conseguenze economiche. L’associazione Codici Lombardia: “I tempi di risposta dell’amministrazione sono troppo lunghi”

Buca sulla strada (foto di repertorio)

Buca sulla strada (foto di repertorio)

Milano – Se due cose uniscono l’Italia, queste sono le buche sulle strade e la burocrazia. E a Milano, al rischio per automobilisti e motociclisti, vittime dagli umori dell’asfalto, si aggiungono le lungaggini nell’ottenimento dei risarcimenti da parte del Comune. “Incidenti e danni ai veicoli sono all’ordine del giorno, con conseguenze economiche e, in alcuni casi, anche fisiche per i cittadini”, scrive in una nota l’associazione per la tutela dei consumatori Codici Lombardia. “Tuttavia – aggiunge il segretario Davide Zanon – oltre al danno si aggiunge la beffa: i tempi di risposta del Comune di Milano alle richieste di risarcimento sono estremamente lunghi, con attese che possono superare l’anno solo per l’apertura della pratica, nonostante ripetuti solleciti da parte dei danneggiati”.

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“Questa situazione – spiega – è inaccettabile per diverse ragioni: innanzitutto il diritto al risarcimento del danno subito non può essere vanificato da lungaggini burocratiche che scoraggiano i cittadini dal far valere le proprie istanze. In secondo luogo, ritardi così prolungati contribuiscono a minare la fiducia nella pubblica amministrazione, rafforzando un senso di abbandono da parte delle istituzioni. Infine, la mancata tempestività nella gestione delle pratiche non fa che aggravare il problema, generando un accumulo di richieste inevase che paralizza ulteriormente il sistema”.

"È indispensabile – conclude la nota – che il Comune di Milano intervenga con misure concrete per garantire una gestione più efficiente delle domande di risarcimento. Occorre potenziare il personale dedicato alla gestione delle richieste per velocizzare i tempi di istruttoria, digitalizzare il processo per rendere più trasparente e accessibile il monitoraggio delle pratiche, aumentare gli investimenti nella manutenzione preventiva delle strade per ridurre il numero di sinistri e, conseguentemente, le richieste di risarcimento. Inoltre, è fondamentale stabilire un termine massimo di risposta, prevedendo sanzioni per il mancato rispetto dei tempi stabiliti”.