Burioni, dietrofront dopo gli attacchi: “Mai detto che Ilaria Muller sia no vax, è una brava ricercatrice”

Il virologo del San Raffaele aveva criticato la promozione dell’endocrinologa, chiamando in causa anche la Statale. “Ma gli atenei non hanno alcun ruolo”

Burioni contro un’endocrinologa della Statale: "No vax in cattedra"

Roberto Burioni

Milano – Prima l’attacco frontale, poi il parziale ritrattamento. E così nel giro di qualche giorno Ilaria Muller passa dalla “somaraggine degna dei più fanatici no-vax” al tutolo di “brava ricercatrice”.

Farina del sacco di Roberto Burioni, virologo dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e ormai volto noto tv, che si era scagliato contro la promozione dell’endocrinologa della Statale da ricercatrice a professoressa associata. Nel mirino di Burioni erano finite le presunte posizioni no vax di Muller, criticate con un post su Facebook che recitava: “Nonostante le prese di posizione pubbliche durante la pandemia a fianco di organizzazioni novax e medici protagonisti delle campagne contro il vaccino, llaria Muller nel 2024 è stata promossa da ricercatore universitario di tipo B a professore associato di ruolo”. Il professore del San Raffaele non aveva risparmiato anche una stoccata diretta all’università pubblica: “Davanti alle sconcertanti dichiarazioni di questo medico, l'Università Statale di Milano non è rimasta con le mani in mano. Ha messo la dottoressa Muller in cattedra. Come vedete, il merito viene premiato”. 

Dal canto suo la Statale non aveva replicato, limitandosi a sottolineare come il passaggio a professore associato avvenga attraverso un concorso. Ma non ce n’è stato bisogno perché oggi (giovedì) Burioni, di sua spontanea volontà o forse “suggerito” dal San Raffaele di fatto trascinato in una polemica tra università, ha compiuto una parziale marcia indietro con un nuovo post socia, lungo e articolato. “Non ho mai detto che la Muller è una no-vax”, esordisce, affermando che “per onestà intellettuale non posso tacere che la Muller, oggettivamente, ha un curriculum di tutto rispetto nel suo settore specifico. Lavori su giornali importanti e pure riconoscimenti prestigiosi. In altre parole, è una brava ricercatrice”. Quindi, “mi trovo a dovere ammettere che dal punto di vista accademico la scelta che hanno fatto i colleghi della Statale non è diversa da quella che avrei fatto io”. 

Da qui anche una precisazione sul ruolo delle università: “Peraltro gli Atenei non hanno alcun ruolo – né principale, né secondario - nel decidere quello che pensano i loro professori, che godono – giustamente – di totale indipendenza e la mia critica è dunque volta alla Muller, e il fatto che lei insegni alla Statale di Milano è una pura coincidenza”.

Secondo Burioni resta tuttavia “aperta una domanda”. Ovvero, “come può una ricercatrice con un curriculum di tutto rispetto, che ha certamente gli strumenti culturali per comprendere i dati indiscutibili sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino, sostenere tesi simili alle follie no-vax? A questa domanda, chiude il virologo, “non ho una risposta”.