L’autobus potenzia il percorso, ma l’annunciato prolungamento non soddisfa residenti e comitati. Nelle frazioni di Novegro (Segrate) e San Bovio (Peschiera Borromeo) non è stata accolta con entusiasmo la notizia che la linea 973, attivata in sostituzione della 73, dal prossimo autunno prolungherà il suo tracciato milanese fino a via Morosini, vicino a piazza Cinque Giornate, andando così a coprire le tratte, oggi scoperte, di viale Corsica e 22 Marzo. "Il tracciato sarà comunque monco rispetto a quello originario della 73, che arrivava fino in piazza San Babila.
Così i viaggiatori continueranno ad essere privati di un collegamento col centro di Milano", è il parere di Eleonora Rettani, residente a Novegro. Anche qui, nella frazione decentrata di Segrate, i cittadini si sono battuti con sit-in e raccolte di firme per chiedere il ripristino del percorso di quella che un tempo era la linea 73.
Con l’entrata in funzione della M4, lo storico autobus che serviva la fascia Est del capoluogo e dell’hinterland è stato soppresso e sostituito dalla 973, con attuale capolinea in piazza Ovidio.
Una scelta che ha sollevato vibranti proteste. "Impensabile che una metropolitana sostituisca del tutto i mezzi di superficie, fruiti anche da anziani, disabili, persone in carrozzina e con difficoltà motorie", è l’obiezione mossa dagli utenti del servizio. Che, come annuncia Rettani, continueranno a battersi per il totale ripristino del tracciato originario. La mobilitazione per la 73 s’inserisce in un più ampio contesto che vede comitati e viaggiatori del Sud-Est Milanese chiedere un potenziamento dei mezzi pubblici da e per Milano. Tra gli appelli, il prolungamento della linea 66 fino a Pantigliate (l’attuale capolinea è Peschiera Borromeo) e l’incremento delle corse festive degli autobus che da San Donato vanno verso il Cremasco, toccando i comuni della Paullese.
Alessandra Zanardi