Milano, 6 agosto 2024 – Il display non mente. Non solo perché è un dispositivo elettronico ma anche perché a gestirlo è la stessa Azienda di Trasporti pubblici Milanesi - Atm e quindi quei 30 minuti di ritardo di un bus di superficie indicati nel ruolino di marcia digitale sono certificati proprio da chi, di quelle lunghissime attese, è responsabile. Le vittime, ovvero i cittadini che usufruiscono del servizio, si limitano solo a fotografarlo e a mostrarlo sulla piazza virtuale dei social, con le inevitabili lamentele che riguardano gli spazi di vita rubati da un sistema di trasporti inadeguato per una città metropolitana: gente che fa tardi al lavoro o a rincasare la sera, persone costrette ad utilizzare la propria auto, a dispetto di tutte le campagne progresso e delle varie zone a pagamento, per non parlare dei parcheggi introvabili e costosi, cittadini semplicemente stanchi di inenarrabili attese in questi che sono i mesi più caldi della storia di Milano.
Ora i comitati di quartiere di diverse zone di Milano si sono uniti e hanno scritto un'unica missiva al sindaco e al comune, denunciando la situazione e chiedendo bus al ritmo di uno ogni 8 minuti. E annunciano una manifestazione di protesta il 26 settembre 2024 battezzata Fake week, ossia la settimana delle falsità, da contrapporre alla Green week con cui l'ente pubblico celebra le iniziative ecologiche ed ambientali.
”Nonostante sia agosto, il gruppo Facebook AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus cresce di oltre 50 membri al giorno, a prova che il tema dei tagli alle corse dei mezzi di superficie è molto sentito dai cittadini, che scontano sulla propria pelle i forti ritardi di bus e tram rispetto alle tabelle orarie – spiega in una nota il Movimento di cittadinanza attiva AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus -. Le attese anche di 20, 30 e 40 minuti e le corse che “saltano” si traducono in ritardi sul posto di lavoro e agli appuntamenti, e molti utenti sono costretti a riprogrammare le proprie giornate, prevedendo alzatacce e rientri a casa a tarda sera, oppure scelgono di ricorrere al mezzo privato. Situazioni denunciate nel gruppo AspettaMI dai numerosi post dei cittadini esasperati corredati da foto dei display alle fermate o delle schermate della app di Atm, testimonianze chiare ed inoppugnabili dei gravi disservizi”.
"Abbandonati alle fermate”
“Gli amministratori cittadini ci raccomandano di abbandonare l’auto, ma poi il Comune di Milano, che ricordiamoci è il proprietario di Atm, ci abbandona alle fermate”, afferma Adriana Berra, amministratrice del gruppo e coordinatrice del movimento.
“Dal 1° agosto è ufficialmente in vigore dal lunedì al venerdì l’orario del sabato praticamente su tutta la rete, eppure abbiamo comunque evidenze di numerosi ritardi, come è la regola negli ultimi mesi”, prosegue. “Già applicare l’orario estivo dalla chiusura delle scuole è anacronistico, perché Milano d’estate non si svuota più come una volta (e tra l’altro si vanta di essere la città “che non si ferma”), ma siamo andati ben oltre: gli orari estivi non vengono rispettati, i ritardi sulle tabelle sono continuati, per non parlare delle corse che ‘saltano’, cioè i mezzi non passano proprio”.
Servizi “rimodulati”, ossia tagliati
Adriana ricorda che “I tagli di frequenza delle corse sono iniziati con la ‘rimodulazione’ del servizio introdotta da Atm a novembre 2023 su 31 linee, contro la quale il Comitato Basmetto ha lanciato una petizione che ha superato la soglia di 1000 firme (raccolte online e sul territorio) necessarie per essere considerata dal Comune di Milano. Alla raccolta firme hanno partecipato diversi comitati e gruppi di quartiere che ora sono uniti nella protesta: il Comitato di viale Corsica e gli altri comitati in lotta per il ripristino della 73, Lambrate-Rubattino Riparte e altri comitati di zona 3, diversi comitati della Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano, l’Associazione Borgo di Chiaravalle, il Comitato di Merezzate, ed altri”.
76 linee ridotte su 130
“Ulteriori tagli di frequenza delle corse sono stati introdotti con le rimodulazioni di febbraio e aprile 2024, per cui le linee ridotte in frequenza sono salite a 76, su un totale di circa 130. Queste rimodulazioni, diluendo gli orari sulle tabelle, nelle intenzioni espresse da Atm avrebbero evitato ai cittadini di attendere a lungo mezzi che non arrivavano. Ma non è stato così: le attese sono continuate, con l’aggravio delle corse ‘saltate’ imprevedibilmente”, spiega ancora Berra.
Assemblee mensili affollate
La protesta avanza su Facebook ma è forte anche nel reale e sul territorio. Alle affollate assemblee pubbliche di maggio, giugno e luglio organizzate in zona 4 dai “comitati per la 73” (con la partecipazione anche di alcuni rappresentanti sindacali degli autisti Atm) si sono fatti sentire anche gli altri comitati sopra citati, che hanno pure firmato la lettera di Sonia Ferrari – coordinatrice del Comitato Basmetto e co-amministratrice del gruppo AspettaMI – indirizzata al Sindaco, agli Assessori e ai presidenti di Commissione competenti e all’Agenzia Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, con la quale i comitati, fanno presente l’aggravarsi della situazione.
La lettera al Comune: “Cittadini frustrati”
Questo il testo: “Integriamo il testo della Petizione con un aggiornamento sull’ulteriore peggioramento del servizio di trasporto pubblico di superficie negli ultimi 4 mesi. Dopo la rimodulazione delle corse del novembre 2023, si sono susseguite su tutto il territorio comunale le rimodulazioni del febbraio 2024 quella di aprile 2024 e quella estiva del 29/6/24 con tempi di attesa alle fermate che superano i 30’. Interi quartieri di Milano non serviti o serviti male dai mezzi pubblici di superficie, linee tagliate a seguito dell’apertura dei nuovi tratti di metropolitana.
Nei cittadini c’è ormai la consapevolezza che non si tratta di un problema momentaneo dovuto alla carenza di conducenti, ma piuttosto di scelte dell’Amministrazione comunale di distrarre risorse dalle linee del servizio pubblico di superficie a favore delle linee delle metropolitane, con prospettive future preoccupanti e non del tutto chiare. Tra i cittadini attivi, pensionati e disabili c’è forte preoccupazione, rabbia, frustrazione, costretti a spostarsi non per libera scelta con auto privata a discapito della qualità dell’aria e della vita”.
Le richieste: “Bus ogni 8 minuti”
Nella missiva indirizzata al sindaco e al comune il movimento fa precise richieste: “Chiediamo di rivedere le politiche sulla mobilità intraprese da codesta Amministrazione favorendo l’uso del trasporto pubblico di superficie con più vetture, passaggi al massimo ogni 8 minuti e distribuzione capillare del servizio in modo da non lasciare indietro nessuno e scoraggiare così l’uso dell’auto privata con grande beneficio della nostra salute.
A tale scopo riteniamo utile confrontarci sulle necessità delle varie realtà del territorio di Milano perché ci risulta che le scelte dei tagli delle corse vengano imposte dai vertici di Atm senza tenere minimamente conto delle realtà sociali delle zone interessate. Attendiamo risposte adeguate politico-organizzative affinché dal mese di settembre 2024 con la ripresa di tutte le attività la grave situazione sia riportata alla normalità almeno al livello di settembre 2023 e rafforzata in alcune zone gravemente carenti”.
500 nuovi autisti: ma nel 2025
“Insomma, i comitati, ben consapevoli dei problemi a monte dei tagli, chiedono al Comune risposte e interventi concreti, e anche un confronto coi cittadini sulle loro reali necessità di spostamento sul territorio – si legge ancora nella nota recapitata a palazzo Marino -. Le recenti dichiarazioni dell’ad di Atm Arrigo Giana parlano di un possibile “ritorno alla normalità” entro il primo trimestre del 2025, con l’ingresso in azienda di 500 nuovi autisti, faticosamente reclutati e formati. Ma il fenomeno della “fuga dei conducenti da Atm”, con dimissioni quasi quotidiane, denunciato dagli stessi lavoratori e dovuto alle condizioni salariali inadeguate (soprattutto per una città cara come Milano), rischia di vanificare lo sforzo.
A settembre, se le lunghe ed esasperanti attese dei mezzi continueranno, la situazione sarà esplosiva, anche per i tagli e le riconfigurazioni attesi con l’apertura completa della M4: la situazione già vissuta da alcuni quartieri all’apertura della prima tratta della linea blu (il taglio della 73 in zona 4, quello della 75 e della 54 in zona 3, etc) si potrebbe ripetere”.
26 settembre Fake week vs Green week
I comitati sono già pronti alla mobilitazione: il 26 settembre 2024 ci sarà una manifestazione sul Traporto Pubblico in piazza della Scala, con iniziative quali flash mob, canti e balli, nell’ambito della “Fake Week” che la Rete dei Comitati organizza per contrastare le narrazioni della consueta Green Week del Comune di Milano, denunciando i problemi reali della città. Intanto, i cittadini che vogliono unirsi alla protesta e sostenere le rivendicazioni verso Atm e soprattutto il Comune di Milano, possono iscriversi al gruppo Facebook AspettaMI - Milanesi in attesa dei bus per partecipare e tenersi informati.