NICOLA PALMA
Cronaca

Buscemi dischi, chiude lo storico negozio di corso Magenta: "La musica non si vende più"

Milano, giù per sempre la serranda: "Non c’entrano Covid e bollette". Il titolare Mario: "Il futuro? Magari mi dedicherò soltanto alla vendita di vinili usati

Mario Buscemi, titolare di Buscemi dischi in corso Magenta

Mario Buscemi, titolare di Buscemi dischi in corso Magenta

Milano, 3 dicembre 2022 - Non c’entrano il Covid, le restrizioni anti-contagi e le conseguenze economiche della pandemia. E non c’entrano neppure l’aumento dei costi delle materie prime e la conseguente impennata dei prezzi delle bollette. Tiene a precisarlo Mario Buscemi mentre spiega perché ha deciso di chiudere per sempre il negozio che porta il suo nome e che da più di mezzo secolo rappresenta un irrinunciabile punto di riferimento per migliaia di appassionati di musica. "Il mercato è crollato, i dischi non si vendono più", la cruda realtà sintetizzata con il tono di voce calmo di chi ha semplicemente preso atto che la rivoluzione tecnologica ha spinto la clientela a rivolgersi sempre di più alle piattaforme on line. Un trend che, al di là dei giudizi, ha coinvolto tanti altri settori del commercio.

Dai Sessanta a oggi

Né rassegnazione né recriminazioni, bensì serena accettazione dei tempi che cambiano e forse una punta di nostalgia per il periodo d’oro ormai lontano: "La gente preferisce “scaricare” e acquistare da casa, non viene più di persona", aggiunge al telefono fisso del seminterrato con ingresso da via Terraggio. Il nastro dei ricordi inizia a scorrere dalla fine degli anni Sessanta, quando i fratelli Mario e Pietro imboccano due sentieri diversi (ma non troppo), geograficamente ravvicinatissimi e con l’alta fedeltà come minimo comune denominatore. Il primo prende le redini della rivendita di elettrodomestici di famiglia in corso Magenta 31 e lo trasforma in uno dei punti di riferimento per i patiti di rock, blues e jazz; il secondo apre a poche decine di metri di distanza, al civico 27, un negozio di elettronica che poi diventerà Buscemi Hi-Fi e che nell’aprile 2017 ha festeggiato i cinquant’anni di attività.

Addio tra marzo e aprile 

Buscemi Dischi ha raggiunto lo stesso traguardo nel 2019, ma adesso è arrivato il momento di abbassare la saracinesca. O meglio, l’addio si concretizzerà ufficialmente tra marzo e aprile del 2023. Mesi che autorizzano gli aficionados a sperare in un ripensamento? Il titolare non sembra lasciare molto spazio ai dietrofront: la decisione è presa. "Intanto ho 70 anni", la butta sulla carta d’identità il signor Mario, quasi a voler trovare un motivo in più per interrompere un’esperienza che ha fatto storia a Milano. Basti dire che negli anni Ottanta la richiesta era talmente alta e variegata che il proprietario dedicò una sede staccata soltanto alla classica.

Dagli Lp allo streaming

"Il giro d’affari si è ridotto tantissimo rispetto ai momenti più floridi, quando eravamo in sette-otto a lavorare qui – prosegue Mario –. Ora siamo rimasti in due". Dalle epoche felici di Long playing (meglio noto come Lp) e Compact disc (Cd) si è passati a cavallo tra i millenni all’era di Napster, Mp3 e file in condivisione. Fino allo streaming on demand, che ha sbaragliato la concorrenza. E il tanto sbandierato ritorno del vinile? E la nutritissima pattuglia di folgorati sulla strada del vintage? Buscemi non arriva a definirli falsi miti. Tuttavia, dal suo punto di osservazione privilegiato, invita a rivedere al ribasso le dimensioni del fenomeno.

La seconda vita

"Il mercato è limitato, e comunque stiamo parlando di prodotti che hanno un costo non basso – chiarisce il settantenne –. In ogni caso, non basta quella fetta ridotta a giustificare la prosecuzione di questa esperienza". Tutto finito? Non è detto. Il signor Mario tiene la porta socchiusa per la sua “seconda vita”: "Magari potrei dedicarmi soltanto all’usato", si lascia sfuggire. Un modo come un altro per non abbandonare un palcoscenico che lo ha visto recitare per decenni il ruolo del protagonista e per reincontrare chi non ha mai abbandonato corso Magenta. "Con molti di loro ci conosciamo da tantissimo tempo, sono amici più che clienti", sottolinea. Una famiglia destinata a riunirsi ovunque ci sarà un disco da ascoltare e commentare insieme.