
Stefania Nobile, 60 anni, è stata arrestata assieme al socio Davide Lacerenza, 60
Milano, 6 marzo 2025 – Chissà se quei 33mila euro sequestrati su un conto in Lituania saranno il filo di Arianna che consentirà agli investigatori di mettere le mani sul presunto tesoro di Davide Lacerenza e Stefania Nobile. Tra i due, finito l’amore, è rimasta la complicità. Un’alleanza fondata sul giro vorticoso di soldi con epicentro la Gintoneria di Milano. Alcolici, coca, escort, selfie da sfoggiare sui social, cash da incassare in cambio di strisciate con carte di credito, per clienti in cerca di avventure e contanti facili. In questa Suburra milanese dove conta solo la legge della grana. “Striscia la carta, io ti posso dare contanti, non so neanche (bestemmia) dove metterli”, urla Lacerenza a A.S., l’avvocato, intercettato dalle microspie piazzate nel locale dalla Guardia di Finanza. E ancora: “Tu lo sai che io qua perdo anche l’Iva e non me ne frega un cazzo, lo sai o no? Lo faccio per te che ti voglio bene lo sai o no? Bamba... tutto gratis. Tutto”.
D’altronde, il cash non manca mai. Sui social, dove a Lacerenza piaceva riprendersi in brevi video mentre squadernava mazzette da 50 euro, e nella realtà. “Apposto, gli ho dato i soldi contanti, vai vai nel priveè vai su a parlare”, sussurrava Lacerenza a un altro “amico“. Oltre agli spiccioli (per lui) bloccati sul conto lituano, altri 40mila euro sono stati sequestrati su conti italiani e 10mila euro cash erano custoditi nel privé “La Malmaison“.
Il sospetto delle fiamme gialle è che gran parte del denaro macinato in questi anni di gloria dell’affiatata coppia (ormai solo in affari) Lacerenza-Nobile sia finita all’estero, anche con investimenti in Albania. L’avvocato della figlia di Wanna Marchi, Liborio Cataliotti, intanto promette istanza al Riesame contro gli arresti e spiega: “Il confine tra connivenza e correità è sottilissimo. Stefania chiude gli occhi su cosa accade nei locali. Ritenerla concorrente nel reato vuol dire attribuirle il potere di impedirne la commissione. Era nella posizione? Ne aveva l’obbligo?”.
Ora, agli arresti, Lacerenza e la Nobile avranno tempo per guardarsi indietro. A come hanno risalito la china - uno dal bancone dell’Ortomercato, l’altra dall’arresto con la madre-padrona, Wanna Marchi - e a come hanno di nuovo perso tutto. O quasi, in attesa degli esiti della caccia al tesoro scatenata dalla Finanza.
Cash incassato sull’arte del “pacchetto completo“: bevute, coca, escort. La “santa triplice“ delle serate milanesi rigorosamente da Instagrammare.
Tal S.S.L. spende prima 50mila euro in una serata, poi altri 70mila. “Io ho piacere, per carità... incassiamo – spiega Wanna Marchi – però è un essere talmente schifoso, davanti a tutti si tira su la maglia...”. Ma Lacerenza bada al sodo. E cerca sempre nuovi business. Tanto che l’ex suocera, tra l’ammirato e il fattuale: “Lui fa solo quel che va di gran moda che vende tantissimo lì, quei bicchierini di roba costosa, 80 euro l’uno... la tequileria”. E le escort, come primo compito, hanno quello di “fare una bottiglia”, come Lacerenza ripete.
Soldi, soldi, soldi e ancora soldi. E nessuna altra prospettiva oltre la “bamba“. Eppur, qualcosa Stefania aveva fiutato. E lo dice, in una telefonata - profetica - al socio Davide Ariganello, pure lui agli arresti: “Ma ti rendi conto? Ma possiam continuare così Davide? Da un momento all’altro arrivano, io me lo aspetto, io non dormo”. Poche ore dopo, però, è al volante della sua nuova Lamborghini Urus verde, prezzo 189mila euro, a noleggio “con addebito del costo a carico della società”, annotano gli investigatori. Grandeur alternata a rari momenti di lucidità: “Io son già stata in galera, lui (Lacerenza, ndr) scherza e ride, ma lui non c’è stato, lui dopo due ore in galera si ammazza eh!”.