NICOLA PALMA
Cronaca

Lodi, cadavere nelle acque dell'Adda: è di Jhoanna Nataly Quintanilla

Il ritrovamento a Zelo Buon Persico: gli accertamenti preliminari hanno evidenziato elementi di riscontro compatibili col il ritrovamento del corpo della babysitter. La conferma solo dall’autopsia e dal Dna

ll recupero del corpo ritenuto di Jhoanna Nataly Quintanilla Valle

ll recupero del corpo ritenuto di Jhoanna Nataly Quintanilla Valle

Zelo Buon Persico (Lodi), 2 marzo 2025 – Dovrebbe essere di Jhoanna Nataly Quintanilla il corpo trovato nell’Adda oggi pomeriggio all'altezza di Zelo Buon Persico. Non ci sono certezze visto lo stato del cadavere in acqua da una ventina di giorni ma la struttura fisica corrisponderebbe a quello della babysitter scomparsa lo scorso 24 gennaio, e nelle vicinanze del cadavere sarebbe stata trovata una borsa compatibile con quella utilizzata dal compagno Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, 48enne salvadoregno, per sbarazzarsi del corpo in un punto non precisato tra Cassano d’Adda e Treviglio

Autopsia

Probabilmente solo l’autopsia e la comparazione del dna con quella della quarantenne salvadoregna dirà se il cadavere è di Jhoanna Nataly Quintanilla. Gli inquirenti però avrebbero pochi dubbi. Gli accertamenti preliminari hanno evidenziato elementi di riscontro compatibili col il ritrovamento del corpo di Jhoanna Nataly Quintanilla

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Il recupero del corpo

Il corpo rinvenuto nell'Adda all'altezza di Zelo Buon Persico, è stato trasportato presso l'istituto di medicina legale di Pavia. Sul posto sono intervenuti i Pm di Lodi e Milano. Le indagini sono eseguite dalla Compagnia Carabinieri di Lodi e del Nucleo Investigativo di Lodi in stretto coordinamento con il Nucleo Investigativo di Milano.  

La storia

Tra le ipotesi degli inquirenti il prossimo arrivo di una donna connazionale dal Centro America. Sarebbe il possibile movente dell’omicidio di Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, la baby-sitter salvadoregna di 40 anni uccisa dal compagno Pablo Gonzalez Rivas nella notte tra il 24 e il 25 gennaio nel monolocale che condividevano al piano terra di piazza dei Daini 4, in zona Bicocca. Un movente che, se confermato, farebbe crollare la versione del reo confesso di una morte durante un gioco erotico finito male e aprirebbe lo scenario di una lite degenerata in omicidio.