STEFANIA CONSENTI
Cronaca

Cala il sipario sul Salone del Mobile: "C’erano timori, ma il mondo è qui"

Massimiliano Messina, presidente di Flou, azienda fondata dal padre Rosario che porta avanti con le sorelle "Questa settimana dà stimoli per lavorare tutto l’anno. Trump? È stato nostro cliente, è imprevedibile".

Massimiliano Messina, presidente di Flou, azienda fondata dal padre Rosario che porta avanti con le sorelle "Questa settimana dà stimoli per lavorare tutto l’anno. Trump? È stato nostro cliente, è imprevedibile".

Massimiliano Messina, presidente di Flou, azienda fondata dal padre Rosario che porta avanti con le sorelle "Questa settimana dà stimoli per lavorare tutto l’anno. Trump? È stato nostro cliente, è imprevedibile".

"È stato un Salone “normale“. Intendo, molto positivo, come tutti gli altri anni, poichè l’unica cosa che non potevamo aspettarci, vista la situazione geopolitica mondiale, era di incontrare così tanti clienti, circa seimila al giorno. Sono arrivati anche rivenditori dal Sud America, un mercato per noi interessante, che ancora si deve aprire per il design italiano". Massimiliano Messina, presidente di Flou, l’azienda creata dal padre Rosario che nel 1978 la fondò con alcuni soci per poi acquisirla completamente, sul Salone, sul quale oggi cala il sipario, ha da dire solo una cosa: "È una certezza, uno strumento unico al mondo. Da domani pensiamo alla prossima edizione". Perché, racconta il presidente che guida l’azienda con le sorelle Cristiana ed Emanuela, chi "è venuto a trovarci non aveva certo tempo per discutere se non di lavoro, siamo stati concentratissimi. Gli unici a chiedermi di dazi sono stati i giornalisti...". Ecco appunto, ma lei non è preoccupato? E come la mettiamo con Trump? Già, il presidente " è stato anche un nostro cliente, è abituato a negoziare sino ad ottenere quel che vuole – dice sorridendo Messina –. È poco prevedibile". Quanto ai dazi "mi preoccupano meno, molto di più gli effetti della Borsa sull’economia. Le faccio un esempio. Dall’anno scorso l’America, sui materassi, ha messo dazi del 257% e noi abbiamo continuato a vendere i prodotti, ad un prezzo diverso, nel negozio monomarca di New York. Quello che succede in Borsa impatta diversamente. Tantissimi nostri clienti ci lavorano o hanno investimenti azionari e quando la Borsa in due giorni fa -15% vuol dire che il nostro cliente ha perso 150mila dollari...l’effetto è che sta a vedere cosa succede e di conseguenza noi non vendiamo".

Intanto, oggi saranno svelati i numeri definitivi di questa edizione del Salone del Mobile - che non potrà discotarsi molto dalla precedente, crediamo- molto apprezzata anche il ricco palinsesto culturale, fra installazioni e talk di approfondimento. E a proposito di installazioni, anche il regista Paolo Sorrentino ha tenuto il suo speech -in dialogo con Antonio Monda. Ieri e oggi il pubblico ha riempito i viali della fiera, curiosando negli stand dei big dell’arredamento e non solo dei big, a caccia di oggetti di design, o semplicemente per curiosità. Ci sta, un pochino di tregua. Tirare il fiato. Il Salone "ci ha permesso di incontrare in sei giorni clienti da tutto il mondo ma soprattutto di intercettare i nuovi. Abbiamo punti di vendita capillari ma in mercati come il Sud America o in alcuni posti dell’Asia non si riesce a contattare tutti i potenziali acquirenti perché non conoscono il nostro settore". Tanti gli indiani presenti al Salone, "come ogni anno", sostiene Messina. "Siamo in attesa che finalmente parta un mercato potenzialmente enorme". Infine, Salone o Fuorisalone? Ecosistema importante ma "senza il Salone non esisterebbe nulla", conclude Messina che aggiunge: gli "stimoli offerti qui in una settimana danno ai creativi di tutto il pianeta la possibilità di lavorarci per un anno".