Marco Cuzzi, responsabile dell’unità di Studi storici che si è occupata del sito “Milano, le stragi e il terrorismo - Museo Diffuso Urbano” e professore di Storia contemporanea alla Statale, perché nel sito del Comune non sono elencati i nomi indicati nella nota del Prc?
"Siamo partiti dall’elenco ufficiale delle vittime del terrorismo stilato dalla presidenza della Repubblica. I nomi mancanti? Un dimostrante che purtroppo è stato ucciso dalle forze dell’ordine in uno scontro di piazza non credo si possa ricondurre direttamente al terrorismo. Detto questo, noi abbiamo voluto iniziare un percorso di ricerca e di memoria. Se una volta tanto, in questo Paese, si smettesse di litigare su questi temi e si lavorasse tutti insieme sarebbe meglio. Il sito Internet della Memoria è stato inaugurato ieri (domenica, ndr) e già ci sono polemiche. Forse Rifondazione comunista, o altri, non hanno capito che si tratta di un lavoro di ricerca appena iniziato".
Chi può essere indicato come "vittima del terrorismo"?
"Noi abbiamo cercato di mantenere un criterio legato principalmente al tema delle stragi e delle vittime del terrorismo, cioè di azioni compiute contro agenti di polizia o contro militanti di gruppi politici contrapposti, colpiti appositamente per ucciderli. In futuro è probabile, ma per ora è solo un’ipotesi, che questo museo diventerà più ampio e parlerà di tutte le vittime degli Anni di Piombo. Non vogliamo dimenticare nessuno, ma abbiamo iniziato con i morti “per terrorismo’’. In un secondo tempo si ragionerà su altre ipotesi, terremo presenti tutte le segnalazioni".
Tra le vittime inserite nel sito non c’è Pinelli, che però il Comune considera "la 18esima vittima innocente della strage di Piazza Fontana". Perché?
"L’indicazione di Pinelli come 18esima vittima è stata fatta perché si ritiene giusto risarcire la sua memoria da tutte le cose dette e scritte contro di lui".
Calabresi vittima, Pinelli no?
"La questione è: la dinamica della morte di Pinelli può essere direttamente collegata a un atto terroristico? Io non credo. Calabresi venne assassinato da un gruppo di fuoco, Pinelli è vittima di una vicenda molto più torbida e complessa. Il tema è stabilire dove bisogna fermarsi e dove si può andare avanti quando si parla di “vittime del terrorismo’’. Ci stiamo ragionando. Ma sia chiaro: non abbiamo escluso a priori di inserire anche Pinelli nell’elenco. Lo stesso discorso potrebbe valere per le persone morte durante scontri di piazza. Questo progetto sulla memoria durerà anni, la ricerca continua".
Massimiliano Mingoia