GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

La città di domani, parco e case in Calchi Taeggi

L'area contaminata dall'ex cava ospiterà il nuovo quartiere "Sei Milano"

Rendering del progetto urbano (NewPress)

Milano, 4 maggio 2018 - Calchi Taeggi si appresta a cambiare volto. Dopo anni vissuti pericolosamente tra la scoperta di rifiuti nel sottosuolo, bonifiche contestate e inchieste giudiziarie, l’area immediatamente a ridosso della stazione Bisceglie della metropolitana rossa ospiterà presto il nuovo quartiere “SeiMilano”, concepito secondo i dettami della città-giardino. L’intervento interessa oltre 300mila metri quadrati di terreni e 200mila di questi saranno destinati a parco in ossequio al Piano Integrato d’Intervento (PII) approvato dalla Giunta comunale a maggio del 2016, esattamente due anni fa. Detto altrimenti: dove in passato c’era la cava Garegnano, dove nel 2010 si sono rinvenuti rifiuti sepolti almeno 50 anni prima, su un sito da decontaminare sorgerà un parco di dimensione analoghe a quelle dei Giardini di Porta Venezia ispirato alla pianura Padana: filari alberati si alterneranno a rogge, frutteti, orti e prati.

Sugli altri 123mila metri quadrati di area interessati dall’intervento saranno edificate nuove residenze per un totale di mille appartamenti, equamente divisi tra residenza libera (circa 3mila euro a metro quadrato) e residenza convenzionata. Sono poi previsti uffici (26mila metri quadrati), negozi ma anche funzioni pubbliche, attraverso 32 milioni di oneri d’urbanizzazione, come l’apertura di un asilo, di una scuola materna e il riordino della viabilità. Le bonifiche sono iniziate, i primi edifici saranno costruiti a partire dal 2019 ed entro il 2022, come detto, si conta di terminare gran parte dell’intervento. A metterlo a segno, per un investimento di 250 milioni di euro, saranno Borio Mangiarotti Spa e Varde, con la partnership della cooperativa Solidarnosc. Il piano è stato presentato ieri a Palazzo Marino da Pierfrancesco Maran, assessore comuale all’Urbanistica, Regina De Albertis, direttore tecnico di Borio Mangiarotti, Michel Desvigne, paesaggista nonché titolare dell’omonimo studio, e Mario Cucinella, architetto.