Milano – "Si chiude questo mandato, partito nel 2021. Ho messo a disposizione le mie competenze professionali, economico-finanziarie, insieme alla passione per lo sport, che coltivo da sempre". Rosanna Volpe, presidente di Milanosport, oggi presenterà in Cda il suo lascito, l’ultimo bilancio da approvare che - a quanto apprende Il Giorno - chiude in utile. Ma non si ricandiderà. Anche se - parallelamente al lavoro per una società finanziaria - non abbandonerà lo sport: è iscritta alla Canottieri Milano, fa parte di una squadra di atletica leggera. "Da giovane ero specializzata nel mezzofondo veloce, man mano la distanza si è allungata, fino alla mia maratona di New York, chiusa al 12esimo posto come italiana. Adesso ho aggiunto anche il ciclismo su strada e qualche uscita in Gravel", sorride.
Arrivata al traguardo del mandato, qual è il suo bilancio?
"È stato un mandato particolarmente complesso, ma per me è stato motivo di grande orgoglio e soddisfazione ricoprire questo incarico".
Quali sono state le criticità maggiori?
"Abbiamo dovuto gestire tutta la coda del Covid, con le varie restrizioni. Ma anche situazioni che derivavano dal passato: una su tutte, di cui si è parlato molto l’estate scorsa, è stata la vicenda dell’Iva sui corsi. Su questo specifico aspetto stiamo cercando un punto di atterraggio molto importante per la società e forse ci siamo arrivati. Domani potrebbe esserci l’ultimo atto".
Saranno riviste le tariffe?
"Facciamo chiarezza. L’anno scorso dal 23 agosto 2023 ci fu un incremento del 12% delle tariffe per rispondere all’interpello presentato dall’Agenzia delle Entrate. Abbiamo cercato di attenuare gli effetti sui cittadini con l’Iva applicata al 22% scontata del 10%. Un modo per contenere l’incremento. Con la consulenza di esperti abbiamo cercato un confronto costruttivo con l’Agenzia delle Entrate e forse siamo arrivati a una definizione che potrebbe essere adeguata".
Qual è il suo lascito?
"Abbiamo portato avanti progetti importanti e innovativi. E anche la modifica dello statuto della società, che diventa società sportiva dilettantistica, preservando l’attuale ragione sociale: resta una società per azioni ma, a seguito della riforma dello sport entrata in vigore a luglio, questo ci permette di potere adottare le misure agevolate nei confronti dei lavoratori che prestano la loro attività in ambito sportivo. È un passaggio storico. E permetterà un utilizzo ancora migliore di quella che è la forza lavoro sui 25 impianti gestiti. Abbiamo appena approvato un piano di assunzioni importante".
Quale l’impatto sui cittadini?
"La società potrà intervenire sulle tariffe in maniera più mirata. Su questo è già stata fatta una scelta, per esempio: se le tariffe delle quattro piscine del centro sono state leggermente maggiorate, questo è stato compensato da tariffe scontate per tutte le altre piscine, più periferiche, per venire incontro all’utenza".
Che cresce?
"Dal 2021 i numeri sono in costante crescita. Ieri si sono aperte le iscrizioni per settembre: abbiamo avuto un boom, 1.200 utenti in più il primo giorno".
Di cosa è più orgogliosa del suo mandato e cosa magari rifarebbe in maniera diversa?
"Sicuramente ho cercato di enfatizzare, anche dal punto di vista della comunicazione, il ruolo di Milanosport nella città e a livello nazionale. È un caso unico in Italia. Da 60 anni svolge un ruolo importantissimo per la promozione del benessere e della salute di adulti e bambini. Gestire 25 impianti, con tutte le problematiche che ne conseguono, non è così facile".
Qual è lo stato dell’arte dei cantieri?
"Gli impianti sono di proprietà del Comune, nostro socio unico: nel corso di questi anni ci sono stati ingressi e uscite a seconda dello stato dell’impianto stesso. E c’è la necessità di rinnovare le strutture più vetuste per le quali sono state aperte apposite gare. Il Saini è stato assegnato per esempio alla Statale, il Lido a una società spagnola (Go Fit, ndr). Se ci sono chiusure è solo per motivi tecnici e di sicurezza: la struttura è complessa, ripeto, e ha bisogno sempre di risorse".
Perché ha deciso di non ricandidarsi?
"Ho messo a disposizione le mie competenze, d’intesa con il resto del board. Credo quindi che la mia missione si possa ritenere compiuta anche per via della recente definizione di scelte strategiche che permetteranno alla società di poter svolgere la propria attività al meglio".
Quali saranno le sfide del futuro Cda?
"Far capire ancora di più, anche ai cittadini, il ruolo importante che svolge Milanosport. Che forse si dà ancora troppo per scontato. E gestire il cambiamento di statuto. Ma sono certa che lo saprà fare al meglio".