Milano – Torna in vigore l’ora legale. Quest’anno il passaggio avverrà nella notte di Pasqua, cioè tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024. Alle 2 di notte quindi le lancette dell'orologio si sposteranno alle 3. Di fatto si dormirà un'ora in meno ma in compenso si potrà godere di più ore di sole. Questo cambiamento “ciclico” può però incidere sul benessere dell’organismo. “Noi abbiamo tre orologi: quello biologico (detto caudiano), quello del lavoro (sociale) e quello solare – spiega Michele Riva, docente di Storia della Medicina e direttore della scuola di specializzazione di Medicina del lavoro dell’Università Milano-Bicocca -. E il cambio dell’ora mette in crisi l’equilibrio tra questi tre orologi”.
Perché il nostro corpo risente di questo passaggio? Come si manifesta il disagio?
“I sintomi principali, che si attestano nella maggior parte dei casi, sono legati a problemi del sonno e relativi alla concentrazione. Parliamo quindi di alterazione del sonno per difficoltà nell’addormentamento o di problemi di risveglio precoce. Meno chiari e valutabili sono i disturbi sull’umore, con la possibilità di avere un tono dell’umore più basso. Infine, in una percentuale più bassa di persone, ci sono anche degli effetti somatici: sensazione di cardiopalma, alterazione del ritmo cardiaco, affaticabilità. Si tratta di effetti disturbanti ma che non creano tendenzialmente grossi problemi di salute”.
In quanto tempo si ritorna alla “normalità”?
"Dipende da persona a persona. Ognuno di noi ha una risposta differente al sonno. Generalmente si individuano due macro categorie: i gufi (che sono più attivi di notte) e le allodole (le persone più attive la mattina). In questo cambio forzato dell’orologio a patire di più sono i cosiddetti gufi. Inoltre tendenzialmente chi è più schematico nel sonno (cioè chi si addormenta e si sveglia sempre a uno stesso orario) ne risente più a lungo mentre chi è più elastico compensa prima. Tutto dipende dalla nostra capacità - compatibilmente agli impegni di lavoro - di modificare gli orari di sonno nelle giornate di cambio dell’ora. E sempre per questo motivo gli anziani, che tendenzialmente sono più abitudinari e hanno un sonno più schematico, risentono di più del cambio dell’ora”.
Chi è più a esposto ai malesseri connessi al cambio dell’ora?
"Certamente le persone più fragili. Parliamo quindi di individui con patologie importanti oppure di grandi anziani. In questi casi la combinazione di fattori può portare all’acuirsi di problemi di salute preesistenti. Sono stati fatti studi per capire se ciò può causare un eccesso di mortalità ma non ci sono conclusioni univoche. Alcuni studi dicono che la situazione possa essere peggiore in autunno, con il ritorno dell’ora solare. Ma si tratta di studi difficili, che devono tenere conto anche del fatto che in autunno esplodono i virus respiratori”.
Milano è una città per natura operosa e frenetica. Anche lo stress può incidere?
"In generale questi problemi possono essere percepiti in maniera più intensa da chi ha disturbi psicologici, ad esempio una condizione di forte stress”.
Qualche consiglio per ridurre i disagi?
“Bisogna iniziare ad agire già due o tre giorni prima cambiando i propri orari di addormentamento e risveglio, iniziando quindi a svegliarsi e andare a letto 10-15 minuti prima. La sera che precede il cambio dell’ora anche 30-45 minuti prima dell’orario abituale. Inoltre, compatibilmente con il proprio stile di vita, a partire dalla prossima settimana si possono introdurre dei piccoli “nap”, ovvero dei pisolini. Come per il jet-leg un altro consiglio è quello di stare il più possibile all’aperto ed esporsi alla luce solare, soprattutto alla mattina. La luce solare, infatti, incide sul nostro orologio biologico”.
Per quanto concerne l’alimentazione? C’è qualche accortezza da tenere a mente?
“Chi sente maggiormente disturbo in questo passaggio dovrebbe eliminare o limitare l’uso di caffeina e alcol perché possono alterare il ritmo del sonno. Si potrebbe erroneamente pensare di bere più caffè per combattere il senso di spossatezza, ma questo non aiuta, anzi. Per quanto riguarda il cibo in questi casi bisogna evitare la sera i cibi troppo pesanti perché anche la digestione più rallentata può incidere sulla qualità del sonno”.