Campari, storia di un simbolo del made in Italy: l’aperitivo rosso che si fa pubblicità con l’arte

Inventato nel 1860 da un esperto liquorista che gestiva un caffè a Novara, in breve ha conquistato il mondo affermandosi come uno dei drink più apprezzati. Un gruppo cresciuto negli anni: ora l’accusa di evasione fiscale

Campari e l'arte: lo spiritello di Cappiello, la bottiglietta di Depero, il bacio di Dudovich

Campari e l'arte: lo spiritello di Cappiello, la bottiglietta di Depero, il bacio di Dudovich

Milano, 26 giugno 2024 – Un aperitivo che è un simbolo del made in Italy. Conosciuto in tutto il mondo. Per il suo gusto e il suo tipico color rosso, ma anche per i suoi legami con il panorama artistico contemporaneo. A partire dalla bottiglietta del Campari Soda, ideata nel 1932 dall’artista futurista Fortunato Depero. Per non parlare dei numerosi manifesti pubblicitari, diventati nel corso degli anni oggetto di collezione. 

L’inchiesta che agita il gruppo Campari fa rumore per l’entità delle contestazioni (l’ipotesi di un’evasione fiscale da un miliardo di euro in capo alla holding lussemburghese Lagfin) e per la notorietà del marchio. 

La storia

L’inconfondibile aperitivo viene inventato nel 1860 dall’esperto liquorista Gaspare Campari, in un caffè di Novara. Inizialmente il mitico bitter viene servito come digestivo. Solo successivamente si sceglie di offrirlo prima del pasto. A quel punto è già aperto il primo locale a Milano che, dopo un cambio di sede, arriva a occupare i locali in Galleria Vittorio Emanuele.

Il capostipite muore nel 1882. L’azienda passa alla moglie Letizia e al figlio Davide. Nel 1904 viene aperto il primo stabilimento per la produzione del bitter, a Sesto San Giovanni, allora non ancora la città iperindustrializzata che diventerà con l’affermarsi della siderurgia. 

La pubblicità

Campari è all’avanguardia nell’impiego della pubblicità per la promozione dei suoi prodotti. La famiglia arruola alcuni degli artisti più all’avanguardia affermatisi nelle prime decadi del ventesimo secolo. Detto della bottiglietta firmata Depero per il Campari Soda, il primo aperitivo monodose che presenta il liquore già mixato alla soda, non si possono dimenticare i numerosi manifesti, depliant e cartelloni. 

Dallo “spiritello” di Leonetto Cappiello al “bacio rosso” di Marcello Dudovich, maestro triestino della cartellonistica moderna, fino ad arrivare alla pubblicità per la tv girata nel 1984 da Federico Fellini.

L’ampliamento

Nel 1995 il gruppo Campari acquista il marchio Cynar, il noto amaro a base di carciofo reso immortale da un Carosello con l’attore Ernesto Calindri. È la prima acquisizione di una strategia che da allora mixa – proprio come in un cocktail a base di Campari – 50% di crescita organica e 50% di crescita attraverso acquisizioni. Fra i marchi finiti “in pancia” del gruppo ci sono brand come Cinzano, la vodka Skyy e l’Aperol. 

Le ricette

Campari è aperitivo e liquore, ma anche ingrediente per una serie di cocktail entrati nella storia della mixology. La lista è sterminata. Citiamo solo i più noti: Spritz Campari (2 parti di Campari, 3 parti di Prosecco, 1 parte di soda), Negroni (1 parte di Campari, 1 parte di gin, 1 parte di vermouth rosso), Americano (1 parte di Campari, 1 parte di vermouth rosso, soda), il Negroni Sbagliato inventato al bar Basso di Milano (1 parte di Campari, 1 parte di vermouth rosso, 1 parte di spumante brut), il Milano-Torino, così battezzato perché unisce in un abbraccio alcolico le due città più importanti del Nord Italia (vermouth rosso e Bitter Campari in parti uguali).