SIMONA BALLATORE
Cronaca

Campione della boxe e in Economia: "Il pugilato insegna umiltà e rispetto. Con lo studio mi concentro sul ring"

Le medaglie e gli esami d’oro di Fares Al Assi, atleta e studente di Scienze statistiche della Bicocca "Non rinuncio allo sport o ai libri, senza uno dei due mi sentire vuoto. E quando si cade... ci si rialza".

Le medaglie e gli esami d’oro di Fares Al Assi, atleta e studente di Scienze statistiche della Bicocca "Non rinuncio allo sport o ai libri, senza uno dei due mi sentire vuoto. E quando si cade... ci si rialza".

Le medaglie e gli esami d’oro di Fares Al Assi, atleta e studente di Scienze statistiche della Bicocca "Non rinuncio allo sport o ai libri, senza uno dei due mi sentire vuoto. E quando si cade... ci si rialza".

"Sport e studio non possono mancare nelle mie giornate: senza l’uno o l’altro mi sentirei vuoto". Fares Al Assi, 22enne milanese, è campione italiano di boxe: a dicembre ha conquistato il titolo nella categoria 51 kg ai Campionati assoluti maschili Elite, organizzati dalla Federazione Pugilistica Italiana, e alle spalle ha due ori ai Campionati under 22. Parallelamente si sta laureando in Scienze statistiche ed economiche all’università di Milano-Bicocca: è al terzo anno.

Com’è nata la passione per il pugilato?

"Il mio primo sogno, da piccolo, era diventare calciatore. Ho giocato per dieci anni sulla fascia sinistra, anche per squadre di un certo livello come la Lombardia Uno, società affiliata al Milan. Crescendo però è venuta un po’ meno la “fiamma“ e ho cominciato a guardarmi intorno. Alcuni amici praticavano kickboxing, ho provato con il pugilato a 17 anni e ho ritrovato quella passione che da due anni mi mancava: è uno sport che mi dà tantissimo".

Perché?

"Può sembrare uno sport violento dall’esterno ma non è così. Insegna disciplina, umiltà, il rispetto degli avversari. A me ha dato più coraggio e sicurezza: ero un tipo un po’ introverso, stavo molto sulle mie. Fa crescere anche l’autostima e ho imparato a parlare con il pubblico".

Lo sport aiuta nello studio?

"Dire che non si toglie tempo allo studio sarebbe una bugia, ma sicuramente dà una routine che ti permette di stare al passo con entrambi".

E studiare Economia e statistica può servire sul ring?

"Credo di sì. Studiare mi fa restare concentrato, evito distrazioni. E il programma “ Dual Career“ della Bicocca mi consente di portare avanti entrambe le mie passioni, senza rinunce. Quando sono all’estero per le gare o in ritiro in altre città posso collegarmi, accedere alle video-lezioni o spostare di qualche giorno un esame se coincide con una competizione. Anche per la mia famiglia è molto importante che io proceda sia in università che nello sport: mi tengono sul pezzo. I miei genitori sono originari della Giordania, sono arrivati a Milano per motivi di studio e sono rimasti per lavoro: mio papà si è laureato qui in Architettura, mio fratello è ingegnere, mi ha aiutato molto nella scelta della facoltà".

Qual è stato il suo percorso?

"Mi sono diplomato al liceo scientifico del Feltrinelli, opzione scienze applicate. A scuola sono sempre andato bene, ero tra i primi della classe. Nella scelta della facoltà ho pensato di tenere aperto un piano B per il mio futuro, con un corso non per forza legato allo sport: mi piacciono informatica e matematica, mi sono iscritto a Scienze statistiche ed economiche. E devo dire che ho fatto un’ottima scelta".

Un esame con cui ha dovuto fare un po’ a pugni?

"Forse il più critico è stato “Calcolo delle probabilità“, ma anche perché lo avevo tenuto per settembre e avevo dovuto allenarmi tutta l’estate a Londra. Ho preso 19, l’ho rifiutato, l’ho rifatto e ho preso 27: una bella soddisfazione".

Una rivincita, un po’ come succede sul ring.

"Sì, il pugilato insegna a non accontentarsi mai. Se cadi poi ti rialzi: il tuo momento arriverà, nello sport come nello studio e nella vita. Anche se una gara o un esame non vanno come avresti voluto non crolla il mondo".

L’esame d’oro?

"Ho appena preso 30 al primo parziale di Statistica 2, che è centrale nella mia facoltà. Ed è successo mentre conquistavo l’oro ai campionati italiani assoluti. Stavo dando il massimo per entrambi. Sono felice. Adesso mentre sono in ritiro sto studiando per il secondo parziale".

Obiettivi e ambizioni nello sport e dopo la laurea?

"Qualificarmi per le Olimpiadi del 2028 a Los Angeles, continuare come professionista, laurearmi nei tempi. Non so ancora se continuerò con la magistrale o cercherò prima un lavoro, sicuramente mi piacerebbe restare nell’ambito della Data Science anche perché gestire i dati sarà il mestiere del futuro. Intanto procedo con sport e studio: se si comincia una cosa bisogna sempre finirla".