Via ai cantieri per il distretto dell’innovazione di Milano, ovvero il futuro campus del Politecnico Bovisa-Goccia che porta la firma dell’architetto, senatore a vita e alumnus dell’ateneo Renzo Piano. In uno dei due ex gasometri che in passato davano energia a mezza città, è stata messa a dimora la prima pianta, non una pietra. Il primo di 16.600 alberi, accanto a una foresta di 24 ettari. "È il tiglio di Federico Bucci", il prorettore del Polo territoriale di Mantova, cuore delle iniziative culturali dell’ateneo, che oggi sarà ricordato anche in una cerimonia laica, nel campus di Architettura. "Federico Bucci aveva già visto tutto prima di noi, fu lui per primo a portare Renzo Piano a passeggiare qui, tra i gasometri. Ed era innamorato della vita", ha sottolineato la rettrice Donatella Sciuto.
Con lei il sindaco Giuseppe Sala, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e il ministro dell’Università Anna Maria Bernini, a sottolineare l’impegno (anche economico) corale per dare vita al nuovo maxi progetto che si estenderà su un’area di 32 ettari, di cui 23,4 di proprietà comunale e 9,1 del Politecnico. Si punta a chiudere i cantieri entro il 2026. "Era il 20 dicembre del 2021, l’altro ieri in pratica, quando Federico Bucci mi portò qui con una scusa – racconta Piano –. I luoghi parlano, bisogna saperli ascoltare. La prima cosa che mi colpì è il bosco, la seconda è stata la traccia della fabbrica nel bosco. Ecco il progetto, era già lì".
Tra gli edifici industriali abbandonati sorgeranno venti nuovi edifici di quattro piani, alti 16 metri, (il piano terra di tutte le palazzine sarà trasparente e aperto alla città) con un tetto fotovoltaico che richiama la storia dell’area e fa filtrare la luce. L’obiettivo è creare un campus a emissioni zero. Oltre a studenti e ricercatori del Politecnico troveranno casa anche le Scuole Civiche, per la prima volta riunite e con gli interventi in programma nelle stazioni di Bovisa e Villapizzone si cercherà di ricucire il territorio, da Mind allo Scalo Farini.
Nella Milano alla prese con il caro-affitti in programma ci sono anche due residenze universitarie da 500 posti. L’investimento è di 50 milioni di euro (30 milioni del Politecnico e 20 milione della Regione) per la sola area dei due gasometri, la prima che dovrebbe vedere la luce, da cronoprogramma nel 2025. Per la seconda fase l’importo non è stato ancora quantificato: si stanno ultimando i progetti per andare in gara d’appalto, accedere ai bandi, trovare finanziamenti.
"Con l’avvio dei lavori per il rifacimento dei gasometri si apre una nuova fase della Bovisa. Da quartiere operaio ad area universitaria, Bovisa si candida a una terza dimensione, quella del Distretto di Innovazione. Un intervento significativo che segna il ritorno delle fabbriche bianche, quelle che investono in innovazione, in ricerca e in startup ad alto potenziale – sottolinea la rettrice Donatella Sciuto – progetto che, grazie al coinvolgimento delle istituzioni, segna per Milano e per la Lombardia un passo in avanti verso l’Europa".
I due Gasometri sono stati progettati da un team coordinato dall’architetto Paolo Bodega, progettista del Polo di Lecco, secondo il concept dello studio Renzo Piano Building Workshop: il Gasometro 1 sarà dedicato allo sport, su tre livelli troveranno spazio una piscina, un campo multi sport e un’area fitness. Il Gasometro 2 ospiterà un centro d’avanguardia con laboratori di ricerca per l’università e le imprese. Il via ai lavori si è aperto con la raccomandazione di Renzo Piano: "In Giappone gli architetti evitano giri di parole e fanno una raccomandazione agli operai: noi abbiamo gestito tutti fin qui, a tavolino, seduti comodamente e in sicurezza. Adesso tocca a voi, che siete in cantiere, che correte rischi. State attenti, non fatevi male. Basta con gli incidenti".