di Marianna VazzanaMILANO"I lavori sono praticamente finiti. Preoccupato? Sono pieno di rabbia. Dal mio balcone vedo tutto e già prevedo i viavai incessanti di persone in uno spazio inadeguato, tra le case". Il commento è di un residente di via Paruta, zona via Padova, dove al civico 62 sta per sorgere un nuovo centro culturale islamico. Lo denuncia in una nota l’eurodeputata e consigliera comunale della Lega Silvia Sardone, secondo cui "basta cercare su internet per rendersi conto che si tratterebbe della Moschea Baitul Maamur, sui motori di ricerca si vedono le foto recenti dei lavori in atto in un capannone". Sul portone c’è ancora l’insegna dell’attività precedente: “Saldatura E. Boschiroli“. Sbirciando da fuori, s’intravedono materiali edili in cortile e lo spazio al coperto con le pareti fresche di tinteggiatura. "Non sappiamo di preciso cosa diventerà", rispondono due uomini all’ingresso, nel primo pomeriggio di ieri, che poi telefonano a una terza persona presentandola come “referente“ che può parlare con i cronisti e in generale con gli esterni. "Tutto è in regola – assicura –, abbiamo i permessi. Ci saranno attività per i bambini, al pomeriggio, e anche per gli adulti". Con preghiera? "All’orario della preghiera, chi sarà all’interno potrà pregare. Come noi musulmani facciamo ovunque".
La consigliera Sardone aggiunge che però "di fronte allo stabile non sono segnati cartelli di inizio lavori e il rischio, serio, è che si tratti dell’ennesimo abuso come recentemente abbiamo visto per la moschea in costruzione nel quartiere di San Siro. I residenti sono giustamente allarmati. Tra l’altro sarebbe il quarto centro di preghiera islamico nella stessa area". Quanto al “caso San Siro“ si riferisce alla ristrutturazione in corso nell’ex capannone tra le vie Gianicolo e Capecelatro, caso segnalato dal consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico dopo che sulla pagina Facebook della Fondazione La Misericordia è comparso un post in cui si annunciava la nascita di un futuro centro di preghiera. "Vittoria! A seguito della mia denuncia al prefetto, alla polizia locale e al Comune, i lavori nel “centro culturale” di via Gianicolo-Capecelatro sono stati bloccati", ha annunciato ieri il consigliere. Il Municipio 7 conferma: "A seguito dei controlli effettuati da polizia locale e uffici comunali edilizia, per via Gianicolo e Capecelatro, è emerso che la parte ha presentato una Cila (Comunicazione d’inizio lavori) che però presenta alcuni problemi e pertanto il Comune ha effettuato e notificato alla parte una sospensione dei lavori, per mancanza di documentazione e difformità". Si attendono integrazioni. "Comune e Municipio continuano a monitorare e a lavorare per garantire il rispetto delle regole senza fare allarmismo e per garantire che le norme vengano applicate in egual modo per tutti".