ANDREA GIANNI
Cronaca

Milano, irregolari due terzi dei cantieri. E i bandi per ispettori vanno deserti

I risultati delle ispezioni congiunte in Prefettura: lavoratori in nero e falsi part-time, il “suk“ dei tesserini

Un cantiere edile

Milano -  Su 64 aziende controllate, solo 19 sono risultate regolari. In 29 casi sono state riscontrate violazioni delle norme, altre 16 sono in fase d’istruttoria. Dai controlli su 150 lavoratori, invece, 114 sono risultati regolari: sei erano in nero, altri 30 con contratti irregolari, come il falso part-time. I risultati dei controlli congiunti eseguiti nei primi sei mesi dell’anno nei cantieri edili - presentati nell’ultima riunione del tavolo per la sicurezza e sul lavoro sommerso coordinato dalla Prefettura di Milano – fotografano una situazione allarmante. Numeri (limitati a un campione di aziende, quelle finite al centro delle ispezioni di Ats, Inps, Inail, Ispettorato del lavoro e Cassa edile) che sono la punta dell’iceberg. In circa due terzi dei cantieri milanesi sono state riscontrate irregolarità, nelle sue diverse sfumature, a partire dal mancato rispetto delle misure di sicurezza. L’Ats Milano Città metropolitana ha emesso sanzioni per un totale di 35.496 euro, due attività sono state sospese, Inps e Inail hanno multato 19 aziende.

Una situazione di irregolarità diffusa, più volte al centro di denunce inascoltate dei sindacati, mentre continua a salire il tragico bilancio dei morti sul lavoro. L’ultima vittima, a Milano, l’operaio 31enne Mohamed Abdelwhap Said Aboogoda, che lo scorso 15 settembre era rimasto coinvolto in un gravissimo infortunio sul lavoro in un cantiere in via Pasolini, nel quartiere residenziale di Cascina Merlata, e si è spento giovedì scorso all’ospedale Niguarda. E le richieste di inasprire sanzioni e controlli, di interventi anche per arginare il fenomeno della cessione di tesserini e del “prestito“ di identità che consente a manovali senza permesso di soggiorno di lavorare nei cantieri, restano lettera morta. A questo si aggiunge un altro fenomeno, quello dello dello scarso appeal dei concorsi banditi per figure professionali specializzate nei controlli e nella sicurezza sul lavoro. "Durante l’ultima riunione della cabina di regia con l’assesssore Moratti sulla sicurezza sul lavoro, la Regione ha riferito che sono arrivate scarse candidature agli ultimi bandi per assumere personale nelle Ats – spiega il segretario generale della Uil Lombardia, Enrico Vizza – mentre i pensionamenti con quota 100 riducono ulteriormente gli organici. Bisogna fare di più e rilanciare le attività di selezione del personale, anche rendendo più attrattive economicamente quelle posizioni, perché la stessa Corte dei Conti ha chiesto chiarimenti sulle assunzioni degli ispettori in Lombardia con risorse che per legge devono essere usate per quei capitoli di spesa".

Le sanzioni, inoltre, vanno estese "anche alle stazioni appaltanti", colpendole nel portafoglio, visto che nella maggior parte dei casi gli infortuni mortali si verificano agli ultimi anelli della catena dei subappalti. Se la situazione nei cantieri è critica, anche nelle fabbriche resta alto l’allarme. "Assistiamo sempre più spesso alla manomissione di dispositivi di sicurezza – prosegue Vizza – per correre di più ed evitare che la produzione si fermi". La palla viene quindi rilanciata alla Regione. "Siamo ancora al nulla di fatto rispetto agli impegni assunti – aggiunge la segretaria Uil Milano e Lombardia Eloisa Dacquino – e mentre si discute i morti e gli infortuni aumentano".