GRAZIA LISSI
Cronaca

"Canto una preghiera per la Pace dei cuori"

Rosa Freola è fra i protagonisti di “Stabat Mater” di Rossini al Teatro alla Scala. E aspetta una bimba che chiamerà Renata

di Grazia Lissi

Rosa Feola è una delle migliori voci ascoltate, negli ultimi cinque anni, al Piermarini ma questa sera dona la sua voce e il talento alla pace. Il soprano casertano è fra i protagonisti di “Stabat Mater” di Rossini, Teatro alla Scala, ore 20, su podio Riccardo Chailly; l’incasso del concerto per la pace è destinato all’assistenza ai profughi ucraini attraverso #milanoaiutaucraina e la Croce Rossa Italiana; sarà visibile in diretta streaming sui canali FB e YouTube del Teatro. Il capolavoro sacro del Pesarese torna alla Scala con Orchestra e Coro del Teatro e i solisti, oltre il soprano, Veronica Simeoni, Juan Diego Flórez e Alex Esposito (www.teatroallascala.org). Con sincerità Rosa Feola racconta.

Che significato assume per lei questo evento?

"Noi artisti siamo molto dispiaciuti e preoccupati per la situazione in Ucraina, credo che oggi più che mai sia importante donare la nostra arte, raccogliere fondi per le migliaia di persone che lasciano la loro terra".

La guerra in Ucraina ha sconvolto il mondo della musica classica.

"Tutti noi siamo abituati a interagire con persone e culture di ogni paese, la musica è un linguaggio universale che unisce, ho amici russi e ucraini entrambi dicono “siamo persone, non nemici”. Con altri artisti italiani stiamo aiutando colleghi che vivono difficoltà economiche, non possono più prelevare dai loro conti nazionali, altri ancora

hanno problemi con i visti e non riescono a spostarsi. La musica è una grande famiglia, un unico paese".

Lo Stabat Mater è una sequenza liturgica, una preghiera a Maria. A chi vuole rivolgerla?

"A chi sente un vuoto nell’anima, spero che questa preghiera dia loro consolazione. La mia agente ha vissuto anni a Kiev molti suoi amici sono diventati nostri, stiamo soffrendo tutti non solo ucraini e russi, impossibile non partecipare al loro dolore".

Jacopone da Todi scrive Stabat Mater per la Madonna del Sabato Santo, del silenzio.

"E’ un’effige presente nella devozione cattolica e nelle chiese mediterranee; sono cresciuta in parrocchia, ho sempre provato immensa tenerezza per la Madonna Addolorata, Madre disperata che tiene il Figlio morto in braccio, un sentimento di pietà universale. Mi commuove maggiormente oggi, aspetto una bimba, si chiamerà Renata, “nata di nuovo”. Abbiamo bisogno di rinascita".

Mozart e Rossini sono autori con cui ha grandi affinità. Cosa le hanno insegnato?

"La bellezza del canto. Una bellezza intesa come purezza, intensità d’espressione, senso musicale. Sono due compositori espliciti, fanno capire subito le loro intenzioni, lo stile del canto. La loro musica si adatta perfettamente alla mia vocalità, sono fortunata; spero non mi abbandonino mai".

È sposata con il baritono casertano Sergio Vitale.

"Siamo cresciuti insieme nella musica e nella vita, l’unione fa la forza; le nostre carriere sono particolari ma siamo così felici di diventare genitori".