MONICA AUTUNNO
Cronaca

Capannone di via Fermi. Si cerca il nuovo gestore

Gessate, nella struttura vennero ritrovati rifiuti di provenienza illecita. Da qui partì l’indagine che scoprì un traffico dalla Calabria e dal sud Italia.

Gessate, nella struttura vennero ritrovati rifiuti di provenienza illecita. Da qui partì l’indagine che scoprì un traffico dalla Calabria e dal sud Italia.

Gessate, nella struttura vennero ritrovati rifiuti di provenienza illecita. Da qui partì l’indagine che scoprì un traffico dalla Calabria e dal sud Italia.

L’appello è alle associazioni o agli enti del terzo settore, della cultura, del sociale e della tutela dell’ambiente, il termine perentorio per la presentazione delle domande è fissato al 28 febbraio: bando pubblicato, gestore cercasi per il famigerato capannone di via Fermi, sequestrato nel 2018 nell’ambito di una colossale inchiesta sul traffico di rifiuti, bonificato e pronto ad essere restituito alla collettività. La manifestazione di interesse fu nello scorso aprile, al Comune arrivarono tre domande. Si apre la fase conclusiva, quella del bando vero e proprio. Bando blindato, requisiti ferrei, procedura di massima trasparenza. Il capannone dei rifiuti di via Fermi è uno dei beni sottratti alla criminalità più celebri di Martesana.

La sua rinascita, un traguardo da tempo atteso. Alla selezione potranno partecipare, con progetti e proposte, una lunga serie di realtà: comunità, enti, associazioni e organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, centri di recupero, associazioni di protezione ambientale, operatori dell’agricoltura sociale, tutti non a scopo di lucro. Per il capannone dissequestrato una rosa di possibili ambiti di utilizzo: servizi sociali, educazione, istruzione o formazione, valorizzazione di patrimonio culturale o paesaggio, attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociali, iniziative editoriali di promozione e diffusione della cultura e del volontariato, cooperazione e sviluppo, accoglienza umanitaria, promozione della cultura della legalità, della pace e della non violenza, tutela dei diritti umani. È la prima volta che, sul territorio comunale, un bene confiscato viene riaffidato ad enti terzi. "La manifestazione tecnica fu un passaggio preliminare - così la sindaca Lucia Mantegazza - ora siamo all’ultimo step. I criteri di valutazione sono allegati al bando e molto chiari, tutto andrà al vaglio di una commissione giudicatrice".

Era l’agosto 2018 quando i vigili scoprirono nello stabile oltre 2.500 tonnellate di rifiuti di provenienza ignota. L’indagine aveva avuto risvolti clamorosi l’anno successivo, con lo smantellamento finale, da parte dei Carabinieri Forestali su coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, di un sodalizio criminoso dedito al traffico di rifiuti da sul al nord.