Milano – Dopo una lunga trattativa si è arrivati a un impegno condiviso fra le aziende e i sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil per tutelare dal punto di vista occupazionale gli operai egiziani che sarebbero stati costretti a versare una parte del loro stipendio a presunti caporali, capisquadra connazionali, nel cantiere per il Campus della Statale in costruzione nell'area Mind.
Il percorso al centro del tavolo prevede la stabilizzazione con un contratto a tempo indeterminato, per tutta la durata dei lavori nel cantiere, da parte dell'impresa edile Racco, esecutrice del subappalto affidato dal general contractor Renco Spa.
Sono inoltre in corso accertamenti per individuare con certezza e allontanare dal cantiere i presunti caporali (il caso potrebbe finire anche al centro di indagini della Procura) che, secondo le denunce dei lavoratori, lavorano alle dipendenze della Racco e avrebbero chiesto soldi, fino a 600 euro al mese, a carpentieri inquadrati con contratti a termine di uno o due mesi, tenuti sotto ricatto. Episodi, emersi lo scorso 12 dicembre durante un'assemblea sindacale nei cantieri, da cui la Racco si è proclamata estranea, così come le altre imprese coinvolte nella partita e l'Università Statale.
"Il confronto sindacale con Renco sta andando nella direzione della stabilizzazione dei 70/80 lavoratori dipendenti della Racco con contratti a tempo indeterminato, per i quali chiediamo garanzie di continuità occupazionale per tutta la durata dell'opera", spiegano i sindacalisti che si stanno occupando della delicata trattativa: Ignazio verduzzo e Massimo Rimoldi (Filca Cisl), Pjerin Brahimaj (Fillea Cgil) e Michele Esposito (Feneal Uil). "Il tavolo con Renco proseguirà per sottoscrivere in tempi rapidi un protocollo di cantiere – proseguono – con verifiche su regolarità, controllo degli accessi e monitoraggio sui temi di legalità e sicurezza".