
La situazione è drammatica anche al Beccaria
Milano – Il sovraffollamento delle carceri e i suicidi in aumento nelle stesse strutture detentive sono due problemi strettamente legati. Ne è convinto il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune, Francesco Maisto, che cita una frase dell’intervento di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (“L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili”).
In tutta Italia, i suicidi, nei primi 54 giorni del 2025, sono stati già 15, mentre nel 2024 avevano raggiunto la cifra da record (negativo) di 90. L’allarme di Maisto, nella giornata di mobilitazione di tutti i garanti italiani dei detenuti, riguarda anche le carceri milanesi. I numeri fanno una certa impressione. A San Vittore il sovraffollamento è del 144,92% (a fronte di una capienza di 748 posti, i detenuti sono 1.084), a Opera del 142,48% (918 a 1.308), a Bollate del 109,31% (1.267 a 1.385). In totale, il sovraffollamento nelle tre strutture detentive dell’area metropolitana raggiunge il 128,78%.
Preoccupante anche il numero di stranieri presenti nelle tre carceri milanesi. In totale, il 42,79% (1.616 stranieri su 3.777 detenuti), così ripartito: a San Vittore il 64,21% (696 stranieri su 1.084 detenuti); a Bollate il 37,91% (525 su 1.385); a Opera il 30,20% (395 su 1.308). Molto alta anche la percentuale di tossicodipendenti presenti nelle tre carceri metropolitane: 40,14% (1.516 su 3.777), che sale fino al 50,55% a San Vittore (548 tossicodipendenti su 1.084 presenti) e scende al 38,30% a Opera (501 su 1.308) e al 33,72% a Bollate (467 su 1.385). Anche al carcere minorile Beccaria il sovraffollamento è fuori controllo: 143,75%, con 69 detenuti su 48 posti disponibili.
Che fare? Maisto, come gli altri garanti, chiede alla politica “un provvedimento per svuotare le carceri, almeno 5 mila detenuti in meno, aderendo al progetto di legge Giachetti sulla scarcerazione anticipata” o “anche con un condono come quello del 2006. Allora ci fu un consenso nazionale e ci furono risultati ragguardevoli, con un bassissimo numero di recidive”.