Milano - Detenuti nelle carceri lombarde reduci dai campi di detenzione libici, con "segni evidenti di stress post-traumatico legato alle violenze e alle sevizie subite".Minorenni, al Beccaria di Milano, pieni di rabbia che esplode contro coetanei ed educatori. Tossicodipendenti con problemi mentali legati anche ad anni di sostanze. Le carceri lombarde sono una polveriera: aumentano i detenuti con fragilità, e gestirli diventa sempre più difficile. Sono 880 le persone con problemi conclamati (672 con diagnosi di patologia psichiatrica e 208 con disturbi comportamentali), su un totale di circa 7.745 detenuti. E il garante del Comune di Milano, Francesco Maisto, ha scritto una lettera all’assessore al Welfare Letizia Moratti, chiedendo un confronto urgente sul tema, affrontato ieri anche in commissione a Palazzo Marino.
Le conseguenze sono un aumento delle aggressioni nei confronti degli agenti, dei suicidi e degli atti di autolesionismo: secondo gli ultimi dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) nel 2020 in Italia 61 detenuti si sono tolti la vita. Le radici del problema affondano anche nella riforma che ha istituito le Rems, strutture sanitarie che accolgono gli autori di reato affetti da fragilità mentale. "I posti sono pochi e le liste d’attesa lunghe – spiega il direttore del carcere di San Vittore, Giacinto Siciliano –, i soggetti con disturbi psichici vengono collocati temporaneamente nelle carceri". Carceri che scontano già tutti i problemi connessi al sovraffollamento.
La Lombardia, dai dati del Dap, è la regione con il divario maggiore tra numero di detenuti e capienza regolamentare: 7.745 detenuti per 6.139 posti. "Dal 2015 si è registrato un crescendo di aggressioni nei confronti del personale – aggiunge Maisto – il 2020 è stato l’anno peggiore anche per effetto della pandemia, ma nel 2021 potremmo avere il doppio dei casi del 2019 e il triplo rispetto al 2015". Per il garante bisognerebbe assumere personale specializzato e aumentare i posti nelle Rems, che hanno sostituito i vecchi Opg. Nel carcere di San Vittore, ad esempio, ci sono tre detenuti in attesa di essere ospitati nelle Rems "ricoverati in strutture esterne, perché sono assolutamente ingestibili". Anche al Beccaria sono aumentati i ragazzi con disturbi. "Vanno garantite le ore di supporto che per legge il servizio pubblico deve destinare alle strutture penitenziarie", sottolinea il direttore di Opera, Silvio Di Gregorio. Venti ore di assistenza ogni 100 detenuti, solo sulla carta.