Sesto San Giovanni - Per contribuire a promuovere la salute del cuore, all’ospedale MultiMedica è tornato operativo il CardioPoint Corner, dove è possibile sottoporsi gratuitamente e senza appuntamento a una valutazione del proprio rischio cardiovascolare. Nell’ambito della prevenzione primaria, quella volta a scongiurare eventi come ictus e infarto, è stato riscontrato che solo un paziente su 2 assume correttamente i farmaci e, persino in prevenzione secondaria, tra chi ha già avuto un evento, uno su 3 disattende le cure. "I farmaci non funzionano nei pazienti che non li prendono - commenta Roberto Pedretti, direttore del dipartimento cardiovascolare del Gruppo MultiMedica -. Sembra banale ma non lo è affatto, se si pensa che i principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, gestibili efficacemente con i farmaci e con un corretto stile di vita, sono spesso fuori controllo". Nei pazienti affe tt i da malattia coronarica, a 6 mesi dalla dimissione ospedaliera, il 42% presenta ancora una pressione arteriosa non controllata, il 71% ha il colesterolo troppo alto e quasi il 30% ha un diabete non sufficientemente controllato. "La scarsa aderenza alle terapie e il mancato raggiungimento degli obiettivi di cura hanno conseguenze da non sottovalutare: secondo un recente studio condotto su oltre 85mila pazienti lombardi ricoverati nei nostri ospedali per sindrome coronarica acuta, a 5 anni dalla dimissione il 37% ha avuto un secondo ricovero per patologie cardiovascolari e l’11% è deceduto".
Nell’ambulatorio, con la consulenza di diversi specialisti, sarà possibile ricevere informazioni sul proprio rischio cardiovascolare ed eventuali indicazioni terapeutiche. Con accesso libero lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, il corner permette di eseguire valutazioni gratuite di pressione, glicemia e colesterolo, tra i principali fattori di rischio modificabili, insieme allo stile di vita, delle patologie cardiovascolari. L’associazione europea di cardiologia preventiva, parte della Società Europea di Cardiologia, ha elaborato un documento scientifico di consenso rivolto agli operatori sanitari per arginare il problema. Primo firmatario e coordinatore del lavoro è proprio il dottor Pedretti. "Insieme a colleghi di tutti i Paesi europei, abbiamo ritenuto opportuno stilare una serie di indicazioni pratiche e semplici per aiutare gli operatori sanitari a invertire la tendenza".