Milano – Carlo Acutis sarà santo. Lo studente morto a soli 15 anni era stato beatificato da papa Francesco il 10 ottobre 2020 ed era stato riconosciuto dalla Chiesa, nonostante la sua breve vita, come modello di fede cristiana. Il Pontefice, nell'esortazione apostolica "Christus vivit", lo aveva proposto ai giovani come modello di santità dell'era digitale.
L’annuncio è arrivato oggi durante l'udienza al cardinal Marcello Semeraro, prefetto per le Cause dei Santi. Il Papa ha infatti autorizzato il Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti il miracolo attribuito all'intercessione di Acutis. È stata ritenuta miracolosa la guarigione di un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita del pancreas, evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico.
Acutis, stroncato da una leucemia fulminante il 12 ottobre del 2006, è considerato il ''patrono di Internet'' per la sua passione per l'informatica. Nato a Londra e cresciuto nel capoluogo meneghino, frequentava il liceo classico presso l’Istituto Leone XIII dei padri Gesuiti, oggi è conosciuto in tutto il mondo. Carlo aveva una fede molto radicata, anche a dispetto delle sofferenze procurategli dalla malattia che lo portò rapidamente alla morte. Ripeteva spesso: ''L'Eucaristia è la mia autostrada per il cielo''.
L'arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini parlando della prossima canonizzazione ha detto: "C'è un segno per incoraggiare gli adolescenti ad avere stima di sé, a coltivare speranze audaci, a smentire la tristezza del mondo. Carlo Acutis riconosciuto santo per i miracoli che si compiono per sua intercessione ascolti tutte le nostre preghiere''. ''Un santo adolescente, vicino a san Francesco, con lo sguardo alle cime, con i suoi blue jeans e la sua felpa in giro per le strade di ogni giorno, sia per tutti noi testimone della voglia di vivere, del gusto per il bene, dello stupore per la bellezza e sia esempio da seguire per coloro che alimentano la lampada che abbiamo acceso in Assisi'', il suo auspicio.
"Era un ragazzo distinto, capace e di una finezza rara - ricordava in un’intervista a Il Giorno nel giorno della beatificazione padre Roberto Gazzaniga, suo insegnante e assistente spirituale al Leone XIII di Milano –. Aveva un ottimo rapporto con tutti i suoi compagni, una carica di simpatia. Era libero da pregiudizi, mai in competizione come invece accade spesso a quell’età. Si impegnava negli studi ma non era un secchione. Aiutava sempre i compagni in difficoltà".
In festa per anche Chiesa di Assisi. Acutis infatti fu sepolto, come aveva espressamente richiesto, nel cimitero della cittadina umbra, dove rimase fino alla traslazione nel Santuario della Spogliazione, nella stessa città, dove si trova dal 6 aprile 2019. E proprio ad Assisi ha avuto luogo la cerimonia di beatificazione presieduta dal cardinale Agostino Vallini in rappresentanza del Papa. "Sia lode al Signore, che sta facendo grandi cose, per dare un colpo d'ala al nostro entusiasmo nella coerenza cristiana e nell'annuncio del Vangelo", ha affermato il vescovo Domenico Sorrentino che ha ringraziato Papa Francesco "che sta assecondando l'opera di Dio".
"Trovandomi ancora a Roma, dove si conclude la Cei, conto di arrivare in serata ad Assisi, per ringraziare il Signore nella celebrazione eucaristica. Ma fin d'ora - sottolinea - mi unisco ai fedeli che si trovano nel Santuario per una preghiera di lode. Voglia il Signore continuare la sua opera attraverso la testimonianza del beato Carlo. Egli potrà essere chiamato 'Santo' e venerato con il culto liturgico dovuto ai Santi solo dopo la canonizzazione. Liturgicamente, pertanto, tutto rimane come prima. Ma esprimiamo con esultanza la nostra gioia in unione con la famiglia, specie il papà Andrea e la mamma Antonia, e tutti i devoti di Carlo sparsi nel mondo. Egli ci ottenga dal Signore di amarlo come lo ha amato lui, soprattutto nella Santa Eucaristia", ha poi concluso.