SERENA CURCI
Cronaca

Milano e il caro affitti per studenti, una stanza costa 637 euro al mese: “Qui la situazione non cambia mai”

L’analisi del mercato delle locazioni per gli universitari fuori sede: dal 2023 i prezzi sono cresciuti del 4%. Un anno dopo, la protesta di Ilaria Lamera si scontra con la realtà: “Sconfitti? No, abbiamo aperto il dibattito”

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Ilaria Lamera durante una protesta contro il caro affitti per gli studenti

Era il 2 maggio 2023 quando Ilaria Lamera, studentessa 24enne del Politecnico di Milano, si accampò con la sua canadese in piazza Leonardo da Vinci. E in men che non si dica il picchetto solitario della giovane si trasformò in un’arma per protestare contro l’implacabile caro affitti che perseguita gli universitari fuori sede. A Lamera si accodarono tanti altri studenti muniti di tenda e pronti ad affollare i piazzali delle università di tutta Italia. Quella protesta è ormai un lontano – e amaro – ricordo; le tende sono sparite mentre gli affitti in città lievitano senza sosta. Anzi, vivere a Milano sta diventando ormai una missione impossibile per studenti e giovani lavoratori.

A rilevarlo è l’ultimo rapporto “Insights, proptech company” del gruppo Immobiliare.it: Milano, infatti, è la città più cara d’Italia per i prezzi delle case, per gli affitti e per gli alloggi destinati a fuori sede, universitari e lavoratori. La stessa Ilaria Lamera ha accantonato il sogno di vivere a Milano ed è tornata nella sua Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo. “Pagavo 600 euro per una camera ma preferisco risparmiare quei soldi - ha spiegato l’universitaria a maggio di quest’anno - A breve mi laureerò e ho scelto di terminare gli studi da pendolare”.

Secondo il rapporto di Immobiliare.it una stanza singola a Milano costa 637 euro mensili, con un incremento del 4% rispetto allo scorso anno. Un posto letto in una stanza doppia, invece, può arrivare a costare 353 euro al mese. Non mancano i giovani che hanno scelto – anche in questo caso – di seguire l’esempio di Lamera: nel capoluogo lombardo, infatti, la domanda è calata dell’1% in un solo anno. Un triste primato nazionale condiviso solo con Padova, Novara e Ancona.

“A Milano la situazione è sempre la stessa - disse la studentessa tracciando un bilancio della protesta a un anno dal suo avvio - Il caro affitti è una questione che va avanti da anni e necessita di tempo per essere gestito e risolto”. Un’operazione mirata che dovrebbe partire dai quartieri più costosi della città; sul primo gradino del podio svetta Garibaldi-Moscova-Porta Nuova, dove una stanza singola può costare 747 euro mensili, seguito da Porta Romana-Cadore-Montenero e Centrale- Repubblica, rispettivamente a 722 euro e 720 euro al mese.

“Mi dispiace che la protesta abbia perso di forza e che questo piccolo movimento si sia indebolito - aggiunse Lamera - Sono felice però che il nostro gesto abbia finalmente dato spazio al caro affitti, una questione che fino a poco tempo fa veniva ignorata. Ora i media e la politica ne parlano e questo è già un passo avanti”. E con l’arrivo di settembre e la ripresa delle lezioni in università il caro affitto torna a essere un tema centrale da risolvere per evitare che vivere e studiare a Milano si trasformi in un privilegio per pochi.