Milano, 22 settembre 2023 – Hanno preso il via oggi tre importanti strategie dell'Amministrazione comunale, impostate negli scorsi mesi, per sostenere il diritto alla casa di studenti e lavoratori. Il bando "Casa ai lavoratori", il progetto "studentato diffuso" e la riforma del canone concordato sono le azioni presentate dal Comune di Milano che puntano a contrastare la mancanza di alloggi a prezzi sostenibili sul mercato immobiliare privato. E proprio oggi si è svolto a Palazzo Marino l'incontro tra gli esponenti dell'amministrazione, tra cui il sindaco Giuseppe Sala, e studenti e rettori sul tema del caro affitti. Per l'occasione le tende simbolo della protesta degli studenti sono tornate in piazza della Scala, davanti al Comune, insieme a cartelli con la scritta ‘Basta case senza persone’ o ‘Residenza per tutti’.
Tende in piazza, incontro tra studenti, sindaco e rettori
Alcune decine di studenti sono rimaste in piazza come presidio, in attesa della delegazione che si è confrontata con il sindaco. "Ci siamo presentati a questo tavolo consci che le proposte che arrivano dal Comune di Milano non bastano, anche se alcune vanno nella direzione da noi auspicata. Ma su tanti aspetti siamo critici e per questo abbiamo portato noi delle proposte". Ha detto la portavoce di Tende in piazza Barbara Morandi al termine del tavolo con il Comune di Milano e i rettori degli atenei.
Le proposte degli studenti
Tra le proposte degli studenti c'è quella di modificare i criteri di convenzionamento con gli studentati privati, aumentando il limite di canone entro cui il Comune stipula le convenzioni, di aumentare gli oneri di urbanizzazione. L'introito infatti potrebbe essere utilizzato per la riqualificazione e l'acquisizione di patrimonio edilizio pubblico. Un'altra proposta è quella dell'abbassamento della soglia oltre la quale è prevista una quota di alloggi sociali nelle nuove trasformazioni urbanistiche, di aumentare il prelievo Imu sugli alloggi mantenuti sfitti. In merito alla proposta di studentato diffuso illustrata dall'assessore alla Casa del Comune Pierfrancesco Maran gli studenti, tramite la loro portavoce, hanno spiegato che "ci convince, vogliamo studentati pubblici, ma abbiamo una richiesta: cioè quella di utilizzare per gli studenti gli alloggi sotto soglia che attualmente ha il comune di Milano. Questo perché noi non vogliamo entrare in competizione con le richieste delle famiglie svantaggiate, né rubare posti a chi ha diritto a un alloggio pubblico".
Le iniziative del Comune: "studentato diffuso"
Il progetto, finanziato dal Comune di Milano, interesserà un totale di 600 posti letto (311 unità abitative) con stanze ad un canone mensile tra i 250 e i 350 euro al mese per studentesse e studenti. Gli alloggi sono stati individuati da MM Spa all'interno dei complessi di Edilizia Residenziale Pubblica ed è prevista una riqualificazione complessiva degli appartamenti. Il progetto punta ad essere cofinanziato attraverso i fondi, attualmente bloccati, messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Comune di Milano ha deciso di anticipare le tempistiche del finanziamento in modo da chiedere al governo di sbloccare le risorse PNRR da destinare agli studentati.
Riforma canone concordato
Parte oggi la campagna di promozione del canone concordato. Si tratta di un accordo stipulato nelle scorse settimane dalle parti sociali. Prevede dei massimali di affitto per appartamenti e stanze e una serie di reciproci vantaggi per proprietari e inquilini. Per chi affitta entro i limiti è infatti possibile accedere a una tassazione agevolata in cedolare secca che passa dal 21% al 10% e il dimezzamento dell'IMU. Una scelta che porterà benefici sia agli inquilini, che pagheranno un canone mensile più basso, sia ai proprietari che attraverso un sostanzioso sconto sulle tasse guadagneranno una cifra simile a quella del mercato immobiliare privato ottenendo il dimezzamento dell'imposta municipale unica.
Bando "Casa ai lavoratori"
Il bando ha l'obiettivo di consentire al Comune di Milano di arrivare a zero sfitti nelle case di proprietà pubblica. È rivolto a progetti presentati da aziende pubbliche, private e del Terzo Settore, mediate da enti no profit, che aggregheranno lavoratori e imprese per ristrutturare e abitare appartamenti sfitti esclusi dai piani di ristrutturazione attualmente finanziati. Sono 316 in totale gli appartamenti individuati e messi a disposizione del progetto che può ampliarsi entro il 2024 ad altri 2mila alloggi.
Come funziona
Il modello di gestione prevede che l'ente selezionato esegua i lavori di ristrutturazione oppure funga da garante del prestito al dipendente per il riatto dell'immobile che sarà poi parzialmente scomputato dal canone di locazione previsto in 72 euro/mq anno. Il contratto avrà una durata massima di 12 anni. Gli alloggi a disposizione, bilocali e trilocali, si trovano negli otto municipi esterni. Tra i criteri di selezione sarà data priorità ai dipendenti con meno di 35 anni di età, ai nuclei familiari con componenti disabili o con figli minori a carico.