Milano – Vivono insieme da dieci giorni e già hanno degli aneddoti da raccontare. "Ieri sera avevo freddo – comincia Claudia – e ho chiesto a Emma di prendermi una coperta che era troppo in alto per me". "Sul letto appena fatto – continua Emma – ho trovato un ospite: Rocky, il gatto di Claudia". Tra le due c’è mezzo secolo di differenza: Emma, di 19 anni, è una matricola di Ingegneria matematica al Politecnico originaria di un paesino vicino Sondrio. Claudia, che sta per compierne 69, impiegata in pensione, la ospita nella sua casa di Città Studi, in una stanza che alla ragazza costa 280 euro al mese come rimborso spese.

Le due si sono incontrate grazie al progetto “Prendi in casa" dell’organizzazione no profit “Meglio Milano” fondata nel 1987 da Camera di Commercio di Milano, Confcommercio di Milano, Automobile Club e dalle università milanesi. "L’iniziativa nata nel 2004 – spiega la responsabile Monica Bergamasco – prevede la coabitazione tra un residente (adulto, pensionato) ma anche una coppia o una famiglia con uno spazio in più in casa e un giovane (studente o lavoratore) fuorisede in cerca di una sistemazione per condividere compagnia, alloggio e nuove esperienze in città". L’obiettivo è mettere in moto un circolo virtuoso; uno scambio: chi ospita riceve un aiuto per le spese e la gestione della casa e garantisce al giovane un ambiente familiare e tranquillo in cui vivere a un costo contenuto.
Come mai, Claudia, ha deciso di dare la sua disponibilità a ospitare?
"Un conoscente mi ha fatto sapere di questa opportunità. In casa avevo una cameretta di troppo, ho figli ormai grandi e autonomi che non vivono con me e una malattia, il morbo di Parkinson, che mi rende difficile fare certe cose come per esempio salire su una scala per prendere degli oggetti, e mi fa stancare in fretta. Quindi avere compagnia in casa e un aiuto per le incombenze quotidiane mi fa molto piacere. È una sicurezza".
E lei, Emma, come si trova a vivere a casa di Claudia?
"Molto bene, la convivenza procede nel migliore dei modi: è come avere una “mamma" a Milano, una città che ancora non conosco. La stanza che Claudia mi ha messo a disposizione è perfetta per me: ho una scrivania per studiare e un bagno tutto mio a 280 euro al mese. Quando ho provato a cercare una sistemazione a Milano sono rimasta scioccata dalle cifre esorbitanti. E ho scartato l’ipotesi di fare la pendolare, perché da casa mia dovrei affrontare oltre due ore di viaggio, all’andata e al ritorno. È stato papà a trovare questa occasione su internet; io ho mandato la mia candidatura".
Claudia, che requisiti aveva richiesto?
"Una persona mite e riservata. Ed Emma è proprio così. Di lei mi ha subito colpito la dolcezza. Mi piace molto anche la sua famiglia: quando ci siamo conosciute è venuta accompagnata dalla mamma che non voleva salire in casa per timore di disturbare. E poi ho chiesto che fosse una persona amante degli animali, perché ho un gatto e spesso ospito anche Kira, il labrador di mia figlia".
Emma, pranzate o cenate insieme?
"Di solito ceniamo insieme. Ognuna ha il proprio cibo (io sono allergica ad alcuni alimenti) ma è bello che ogni volta ciascuna offra qualcosa all’altra: stasera io offrirò a Claudia le cotolette di pollo e lei le patate. Anche in questi piccoli gesti c’è tutto il valore dello scambio reciproco".