VALERIANO MUSIU
Cronaca

Caro carburante a Milano, ecco quanto costa la benzina in città: quartieri a confronto

Le tariffe possono superare i due euro al litro per la modalità servito. I prezzi medi della benzina verde in Lombardia sono saliti di tre centesimi negli ultimi quindici giorni

Sakhi Tarik, benzinaio al lavoro in una stazione di rifornimento

Sakhi Tarik, benzinaio al lavoro in una stazione di rifornimento

Milano, 17 agosto 2023 – Il prezzo dei carburanti torna a salire. Anche in città. Dopo il caso della vendita di benzina a 2,7 euro al litro sull’autostrada A8 Varese-Milano, per il quale l’associazione dei consumatori Assoutenti ha depositato un esposto con l’obiettivo di chiedere l’intervento della Guardia di Finanza, il tema del caro-carburanti è di nuovo al centro del dibattito.

Ieri il prezzo medio regionale della benzina in modalità self, secondo i dati forniti dal portale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), era pari a 1.941 euro. Una cifra che, però, non trova riscontro nella realtà. Come testimoniano i prezzi esposti da diversi distributori di Milano. Situate a poche centinaia di metri di distanza, in zona Piola, due pompe di benzina mostrano lo stesso prezzo: 1,973 euro. Spostandosi in zona Calvairate, la cifra sale: qui si arriva a ben 1,999 euro. Cinque centesimi in più rispetto alla media regionale. "Questa settimana mi sembra più cara del solito", osserva un cliente impegnato a fare il pieno. Non è solo una sua impressione. I prezzi medi della benzina verde in Lombardia sono saliti di tre centesimi negli ultimi quindici giorni.

I costi aumentano ancora di più quando si passa alla modalità servito, che non viene monitorata dall’Osservatorio prezzi carburanti del ministero. In alcuni casi, in città, si possono superare i due euro, arrivando anche a 2,089. "Di solito d’estate, quando la gente parte, ci sono sempre dei picchi di prezzo. Ma in questo momento ci sono tante variabili, come ad esempio il costo delle importazioni", sottolinea il benzinaio Sakhi Tarik. "Se la compagnia mi chiede di fare un aumento, io lo faccio. La decisione - continua - non spetta ai singoli distributori. Rispetto a due mesi fa c’è stato un rincaro di almeno venti centesimi. L’unica misura che ha veramente funzionato per contenere i costi è stato il taglio delle accise".

Nel frattempo, però, la corsa dei prezzi dei carburanti è ricominciata. Non è riuscita a frenarla nemmeno l’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che due settimane fa aveva introdotto l’obbligo per i gestori di esporre i cartelli con i prezzi medi della regione al fine di contrastare le speculazioni e offrire maggiore trasparenza ai consumatori. Una misura che, secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), potrebbe causare al contrario la riduzione degli stimoli competitivi, portando gli operatori con i prezzi più bassi ad alzarli per allinearsi alla media.

«In questo distributore - racconta il benzinaio Tarik - facciamo solo modalità servito, ma i cartelli mostrano esclusivamente i prezzi del self. Ovviamente le due cose non sono paragonabili. Quella dei cartelli con i prezzi medi è una misura per tutelare i consumatori, ma è raro che interessi alle persone che scelgono il servito: per questi clienti, che di solito sono fissi, ci sono altri vantaggi, come ad esempio la comodità, la vicinanza a casa oppure la necessità di fare un controllo all’auto".