FRANCESCA GRILLO
Cronaca

"Caro Pietro, ti dobbiamo giustizia"

Tanta genta alla fiaccolata per ricordare Sanua, ucciso 27 anni fa da sicari della ’ndrangheta rimasti impuniti

di Francesca Grillo

Luci e memoria. Pietro Sanua, il commerciante ambulante ucciso dalla ‘ndrangheta è morto, ma non è sconfitto. Ogni anno il ricordo di Pierino ammazzato dai colpi di un fucile squarcia il buio che avvolge la sua storia, la vicenda di un fruttivendolo che aveva avuto il coraggio di denunciare il racket legato alle assegnazioni delle postazioni dei fiorai ambulanti fuori dai cimiteri milanesi. Ieri, come ogni anno, in centinaia hanno voluto ricordare l’impegno di Sanua, un "uomo di Stato", un simbolo, una testimonianza e guida. "Un uomo giusto che ci ha insegnato tanto, da cui impariamo ogni giorno a fare la nostra parte nella lotta per la giustizia e la legalità", ha sottolineato il sindaco Stefano Martino Ventura.

Al suo fianco, sindaci di tutti i territori, rappresentanti delle istituzioni, di associazioni che si battono per fare antimafia, quella concreta, lontana dalla retorica, ma soprattutto cittadini che ricordano l’impegno di un uomo innocente. Lo scorso anno, tra le polemiche dell’opposizione e seguendo una proposta della Commissione antimafia di Corsico, al fruttivendolo è stata intitolata la Sala consiliare, rimarcando il desiderio di compiere gesti per onorare la memoria di una vittima di mafia. Quest’anno, alla fiaccolata, l’Amministrazione ha voluto ribadire la volontà di fare rete e di ricordare Sanua, invitando anche tutti i commercianti ambulanti dei mercati corsichesi alla fiaccolata di ieri sera. A guidare il corteo di candele, come sempre, il figlio Lorenzo che quel gelido 4 febbraio di 27 anni fa era seduto vicino al padre sul furgone pronto per allestire la bancarella al mercato di via Di Vittorio a Corsico. Poi una macchina si affianca, spunta dal finestrino la canna di un fucile che fa fuoco. Un omicidio ancora impunito: i colpevoli non ci sono, ma la speranza sta nella riapertura, lo scorso anno, del fascicolo da parte del capo della Dda Alessandra Dolci, che ha sempre affermato "senza timore di smentita che il delitto di Pietro Sanua è un omicidio di ‘ndrangheta". Dopo la fiaccolata, insieme a Nando Dalla Chiesa, docente universitario e presidente onorario di Libera contro le mafie, Dolci ha parlato di Pietro e del desiderio che al figlio Lorenzo, ora referente di Libera Sud Ovest, e alla moglie di Sanua, Francesca, venga consegnata la verità su un delitto che nessuno vuole dimenticare.