ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Carpiano, fucilate vicino alle abitazioni: attivo il numero anti-bracconaggio

Con l’avvio della stagione della caccia, che resterà in calendario fino al 31 gennaio 2025, è attiva anche nel Sud-Est Milanese la linea del Wwf

Controlli

Controlli

Carpiano (Milano) – Spari avvertiti vicino alle case, o in aree protette; animali selvatici in difficoltà; uso di trappole e richiami non consentiti. Con l’avvio della stagione della caccia, che resterà in calendario fino al 31 gennaio 2025, è attivo anche nel Sud-Est Milanese il numero anti-bracconaggio del Wwf (328-7308288), al quale inoltrare segnalazioni inerenti l’attività venatoria. In questo modo, anche i cittadini possono contribuire ai controlli, arginando eventuali situazioni d’irregolarità, come lo sconfinamento dei cacciatori in zone off limits alle doppiette, o il mancato rispetto delle distanze dai centri abitati. Intanto, in tempi di peste suina africana, il Wwf esprime preoccupazioni per la possibilità, accordata ai cacciatori, di spostarsi da un ambito venatorio ad un altro, all’interno della Lombardia.

Un potenziale fattore di rischio, che potrebbe, anche indirettamente, contribuire a diffondere il contagio. “L’ammissione di cacciatori dall’ambito venatorio di residenza ad un altro ambito - spiega Filippo Bamberghi, coordinatore delle guardie venatorie del Wwf per Milano e provincia - si traduce in una mobilità che consente la circolazione di mezzi, uomini e animali (cani) da luoghi in cui non vi è diffusione di Psa a luoghi che ne sono invece l’epicentro, con una possibile veicolazione dei fattori epidemici.

Accorgimenti come la sterilizzazione di auto, scarpe e cani, teoricamente obbligatori, di fatto sono lasciati alla discrezione di ogni singolo cacciatore e risultano difficilmente controllabili da parte degli enti preposti. Da qui i potenziali rischi, da valutare attentamente”. I timori espressi dagli ambientalisti sono contenuti in una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Commissario straordinario alla Psa, a Regione Lombardia, ad Ispra e alle associazioni agricole. La richiesta è quella di sospendere, in Lombardia, la mobilità venatoria almeno finché permarrà l’allerta relativa alla peste suina.