Milano, 24 dicembre 2022 - Novità per l’uomo più ricco al mondo: l'imprenditore francese Bernard Arnault ha acquistato Casa degli Atellani di Milano, vigna di Leonardo compresa. Ma di cosa si tratta e dove si trova? Ecco tutti i dettagli di questo meraviglioso luogo nel cuore del capoluogo lombardo.
Casa degli Atellani, dove si trova
Casa degli Atellani, gioiello rinascimentale nel cuore di Milano, si trova in corso Magenta 66 e 67, a pochi passi dalla basilica di Santa Maria delle Grazie e dal Cenacolo di Leonardo Da Vinci.
Casa degli Atellani, la storia
La dimora risale all'epoca di Ludovico il Moro, durante la quale il signore di Milano concesse numerosi permessi di edificazione a cortigiani e collaboratori, desideroso di fare dell'asse viario dell'antico borgo di porta Vercellina un prestigioso contorno dell'appena edificata chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il duca, dopo aver comprato la dimora nel 1490 dai Landi, conti di Piacenza, la donò alla famiglia degli Atellani, o della Tela, suoi cortigiani. Si trattava di una famiglia di diplomatici e cortigiani probabilmente originari della Basilicata, saliti al nord, alla corte del Moro e degli Sforza, nel corso del Quattrocento. La casa divenne celebre per le feste organizzate dai proprietari, descritte anche in molte cronache dell'epoca, che riunivano le maggiori personalità della corte sforzesca. Gli Atellani abiteranno lì fino al diciassettesimo secolo. Poi, le case passano attraverso tre diverse famiglie proprietarie: i conti Taverna, i Pianca e i Martini di Cigala.
Nel 1823 i Pianca affidano agli architetti Aspari una radicale ristrutturazione in senso neoclassico delle facciate, grazie alla quale le case degli Atellani fanno la loro prima comparsa nelle guide turistiche milanesi. Nel 1919 l'ingegnere e senatore Ettore Conti le acquista per farne la propria abitazione. Conti affida al genero architetto Piero Portaluppi l’incarico del progetto. Portaluppi trasforma le due case in una sola dimora di sua invenzione, abbattendo le mura che separano le corti preesistenti e creando un unico ingresso. Mescolati con mano già esperta alle proprie passioni, ovunque Portaluppi riscopre e aggiunge affreschi e reperti scovati nei cinque secoli di vita dell'edificio. La facciata viene completamente rifatta e ingloba quattro medaglioni con scolpiti i ritratti degli Sforza di Pompeo Marchesi, mentre della struttura originale sono conservate le quattordici lunette affrescate con i busti della famiglia Sforza, ritenute opera del pittore leonardesco Bernardino Luini, ora nelle sale dei musei del Castello Sforzesco e alcuni affreschi nel cortile quattrocentesco, il cui porticato presenta soffitti ad ombrello ad otto spicchi. Dopo tre anni di cantiere, la nuova casa degli Atellani viene inaugurata nel 1922, in occasione delle nozze d’argento di Ettore Conti e Gianna Casati. Dopo la guerra Portaluppi ne curerà i restauri e un'ulteriore trasformazione, necessaria dopo i gravissimi bombardamenti del 13 e 16 agosto 1943.
La Vigna di Leonardo
All'intero del giardino, restaurato da Portaluppi in stile neobarocco, è stato effettuato in collaborazione con l'Università degli studi di Milano, un reimpianto filologico della cosiddetta Vigna di Leonardo da Vinci, un vigneto donato dal Duca di Milano al Genio del Rinascimento nel 1498, mentre stava ancora lavorando all'Ultima Cena come gesto di riconoscenza per "le svariate e mirabili opere da lui eseguite per il duca". Ludovico concede a Leonardo una proprietà di circa 16 pertiche proprio nei terreni dietro la Casa. Quando nell’aprile del 1500 le truppe del re di Francia sconfiggono gli Sforza, Leonardo lascia Milano. Ma non smetterà mai di occuparsi della sua vigna: quando i Francesi la confischeranno, Leonardo riuscirà a rientrarne in possesso. E anche in punto di morte, nel 1519, la citerà nel suo testamento, lasciandola in eredità al suo fedele servitore Giovanbattista Villani e a Gian Giacomo Caprotti detto il Salai, uno dei suoi allievi prediletti. Il vigneto arriva integro fino agli anni ’20, per poi essere distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943. Per fortuna, non tutto va perduto. Alcune piante vengono salvate da Piero Portaluppi, l’architetto che restaura la Casa degli Atellani. Proprio nel cortile di questo splendido palazzo, è stata ripiantata la vigna di Leonardo, nella sua collocazione originaria, con l’ausilio dell'Università di Scienze Agrarie di Milano, della Confagricoltura e della Fondazione Portaluppi. Per l’intero periodo di Expo, è stato possibile visitare, oltre al vigneto, anche il palazzo degli Atellani, un’autentica casa-museo. Nel 2018, per la prima volta, l’uva ripiantata per Expo 2015, è stata raccolta e lasciata a fermentare in giare di terracotta. Il primo decanter creato per l’occasione, che si ispira al folio 12690 del Codice Atlantico, si può ammirare nella Casa degli Atellani.
Le visite guidate
La Vigna di Leonardo è oggi fruibile dal pubblico previo acquisto di un biglietto d’ingresso, che garantisce l’accesso a un percorso museale allestito in collaborazione con la Fondazione Portaluppi e con la proprietà della villa. O meglio, con chi finora ha detenuto la proprietà di Casa Atellani, aprendola anche a eventi privati amati, non a caso, proprio dai grandi brand della moda. I piani di Arnault non sono ancora noti. Il museo è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 18:00, ultimo ingresso alle 17:30.
Atellani Apartments
Atellani Apartments – composta da sei appartamenti di varie metrature che possono ospitare da 2 a 6 persone – unisce il fascino del passato a uno stile contemporaneo, tutto nel centro storico di Milano. Sforza, Leonardo, Bianca, Ludovico, Luini e Beatrice – nomi che rimandano a una Milano sforzesca – sono stati concepiti come delle boutique apartments, completamente arredati con eleganza. Dotati di tutti i comfort, sono affittabili per breve o medio-lungo periodo. Interamente ristrutturati dai nipoti di Portaluppi: Piero Castellini Baldissera e Filippo Taidelli, gli appartamenti preservano la bellezza originaria degli spazi e rispecchiano l’eleganza del palazzo stesso, rimandando anche ai legami familiari che persistono da generazioni nella proprietà.