
Monsignor Mario Delpini nel giorno delle celebrazioni per i 50 anni di Caritas Ambrosiana (Ansa/Andrea Fasani)
Milano, 15 dicembre 2024 – In una Milano che fa i conti con il caro-affitti e che continua ad avere all'ordine del giorno il diritto alla casa nasce il "Fondo Schuster-Case per la gente": un milione di euro, la dotazione iniziale, con fondi della diocesi ricavati dall’8 x mille. L’obiettivo è alimentarlo con donazioni monetarie di cittadini, imprese e mecenati, ma anche con appartamenti messi a disposizione dal pubblico o dal privato, innescando un circuito virtuoso. Ad annunciarlo - in Duomo - è l'arcivescovo Mario Delpini, in occasione del 50esimo compleanno di Caritas Ambrosiana. In prima fila nella Cattedrale milanese il sindaco Beppe Sala.
Nel nome del fondo la dedica al cardinale Ildefonso Schuster, scomparso 70 anni fa, con le sue azioni nel secondo dopoguerra e il progetto della Domus Ambrosiana. Già nel 1949 Schuster rivolgeva un appello a Milano: «È impossibile fare un calcolo anche approssimativo di tutti quei giovani e signorine che aspettano invano una casa, almeno un buco per comporre la loro famiglia ... non ci sono case. È impossibile fabbricarne per la situazione finanziaria... ci sono invece case a sufficienza per i ricchi ... affitti proibitivi per i poveri». «In questa nostra Milano così attraente e intraprendente è necessario ripetere il grido antico: non ci sono case!», sottolinea oggi Delpini, durante l'omelia, annunciando il piano.

Come funziona
Tre i tasselli in cui si articola il progetto: il 50% delle risorse del fondo potrà essere utilizzato per riqualificare immobili da destinare a famiglie e individui che fanno fatica a trovare soluzioni abitative; un 20% sarà erogato in forma di “garanzia“ ai proprietari che intendono mettere a disposizione i propri appartamenti a prezzi calmierati a famiglie o individui in difficoltà e un altro 30% potrà essere distribuito direttamente a chi non riesce più a sostenere affitti, bollette e spese condominiali. I centri di ascolto Caritas si occuperanno di intercettare i reali bisogni insieme al servizio Siloe; la Fondazione San Carlo (promossa da Diocesi e Caritas) si occuperà, insieme ad altri, di riqualificare e gestire gli appartamenti che entreranno nel fondo. "L’intento dell’iniziativa è però anche educativo e culturale ed è un’occasione per mettere a fuoco le cause della povertà abitativa e per favorire scelte di fede e forme di responsabilità istituzionale e giustizia sociale volte a superarle", sottolineano da Caritas Ambrosiana.
L'appello di Delpini
"II Fondo Schuster non vuole essere solo una raccolta di risorse - ribadisce Delpini - vuole essere un messaggio, una provocazione, un invito alle istituzioni e a tutti gli enti e le persone sensibili alla sfida. Comune di Milano e Regione Lombardia hanno già garantito di mettere a disposizione appartamenti da riqualificare. Saranno un primo segno di cui i cittadini sono grati. Ma è solo un segno. Invochiamo una politica, una strategia, un’alleanza perché anche nella nostra città e nelle città della nostra diocesi si diffonda una parola di speranza e di incoraggiamento: tu non dovrai più piangere".
Le parole del direttore Gualzetti
«L’avvio e la gestione del Fondo sono obiettivi di grande attualità e spessore, e rappresentano il modo migliore per celebrare, in maniera non rituale ma generativa di futuro, i 50 anni di azione Caritas a Milano e in diocesi – osserva Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana –. Accogliamo con entusiasmo la sfida che la Diocesi e l’Arcivescovo ci pongono, che ci esorta a declinare su nuovi fronti, in risposta alle urgenze sociali che maturano nelle nostre città e comunità, la fedeltà alle radici statutarie (“testimonianza della carità in vista dello sviluppo integrale dell’uomo”, “particolare attenzione agli ultimi”, “prevalente funzione pedagogica”) che in mezzo secolo ha sempre contraddistinto Caritas Ambrosiana.
Sala: serve fare sistema
"Serve allearsi perché nessuno da solo può risolvere la situazione – ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Noi abbiamo creato un piano per diecimila nuovi appartamenti che spiegheremo nei prossimi giorni ma nel contempo abbiamo deciso di aderire a questa proposta del nostro arcivescovo. L’unica possibilità è che ognuno faccia la sua parte ma anche trovare ogni formula possibile cooperando per risolvere uno dei problemi che attanagliano non solo la nostra città ma tutto il Paese e il mondo. Purtroppo viviamo in un’epoca di sviluppo e crescita brillante ma che si porta appresso tante ingiustizie sociali. Non c’è che da lavorare”.