MONICA AUTUNNO
Cronaca

Casa di comunità, ancora ritardi. Altri 15 mesi all’insegna dei cantieri

Sevizi dimezzati mentre proseguirà la messa in sicurezza: la fine degli interventi è prevista a marzo 2026. L’ex ospedale Serbelloni di Gorgonzola era stato chiuso all’improvviso in estate a causa delle crepe.

Casa di comunità all’ex Serbelloni, un altro anno di cantieri, ma c’è una data: marzo 2026. Entro quel mese, incrociando le dita, saranno conclusi i lavori

Casa di comunità all’ex Serbelloni, un altro anno di cantieri, ma c’è una data: marzo 2026. Entro quel mese, incrociando le dita, saranno conclusi i lavori

Casa di comunità all’ex Serbelloni, davanti un altro lungo anno di cantieri, ma c’è una data sul calendario: marzo 2026. È la data entro la quale saranno conclusi i lavori di messa in sicurezza della struttura, in corso dall’estate, e anche quelli di ristrutturazione e riqualificazione finanziati con oltre 11 milioni del Pnrr.

L’ex nosocomio oggi Casa di comunità era stata chiuso all’improvviso a fine giugno e per tutta l’estate per la comparsa di alcune crepe quasi in concomitanza con l’avvio della maxi riqualificazione. Negli ultimi mesi hanno fatto rientro negli spazi non interessati ai lavori una serie di servizi. Altri rimangono fuori sede e alcuni fuori città: "Non voglio dire che qualche disagio in questi mesi non vi sia stato e ancora non vi sia - così la direttrice di distretto Daniela Invernizzi -, ma le attività proseguono, sia quelle ancora in sede provvisoria, sia quelle che sono rientrate. Il rientro totale dei servizi non potrà essere che, per ovvie ragioni, a fine cantieri. Cantieri che, ricordiamolo, sono mirati anche a una ottimizzazione degli spazi, che renda il Serbelloni sempre più adatto alla sua nuova vocazione".

La serrata totale del Serbelloni, per motivi di sicurezza e per avviare urgenti perizie, era durata sino a settembre. Poi, gradualmente, i primi traslochi "all’indietro". All’ex ospedale, in questo momento, operano nuovamente il servizio dialisi e il centro prelievi, i poliambulatori con un cup dedicato, l’ambulatorio infermieristico, il servizio dipendenze e la continuità assistenziale, un hot spot infettivologico (fino al 16 febbraio), il centro psicosociale, il nucleo alcologia e la direzione di distretto.

In seguito a un accordo con il Comune sono stati sistemati nello spazio di via Papa Giovanni XXIII sportello scelta e revoca medico e uffici amministrativi; e resteranno fino a fine lavori al centro intergenerazionale di via Oberdan, anche lì con locali ceduti in comodato gratuito dal comune, centro operativo territoriale, punto unico di accesso e infermieri di comunità. Restano fuori sede e fuori città i consultori, sistemati provvisoriamente all’Uboldo di Cernusco, la Neuropsichiatria infantile, il centro vaccinale, spostato sugli ambulatori di Melzo, Vimodrone e Pioltello, il centro Shalom, ospitato alla Rsa di Cassano d’Adda, i pediatri, che operano a Gessate e il servizio di odontoiatria. Un momento di confronto sarà domani, data in cui è fissata la riunione fra Asst e i sindaci di distretto.