BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Casa di riposo, 3 milioni e 3 anni di lavori

Apre il cantiere alla Anna Sironi, la storica Rsa si alza di un piano: potrà ospitare 76 anziani e accreditare 40 posti al centro diurno

di Barbara Calderola

Tre milioni di investimento, tre anni di lavori per ampliamento e transizione ecologica. Apre il cantiere alla casa di riposo, a Trezzo. Ci vorranno 36 mesi per costruire un nuovo piano dell’Anna Sironi, la storica Rsa di via Nenni che alla fine delle opere potrà ospitare 76 anziani, 16 più di adesso e accreditare 40 posti al centro diurno, invece dei 30 di oggi.

"Un momento importante, dopo tanto buio vediamo un po’ di luce in fondo al tunnel: ci riappropriamo di un altro pezzo di normalità", dice Simone Centenaro, coordinatore della struttura gestita dalla cooperativa Crm. E sarà proprio la società tramite project-financing, l’accordo pubblico-privato, a scrivere un nuovo capitolo del polo costruito negli anni Novanta "con tanti problemi, dalla mancanza di tetto e gronde a pavimenti di scarsa qualità", già ristrutturato pesantemente nel 2005. Per sottolineare la solennità del momento, il Comune ha organizzato una piccola ma significativa cerimonia alla quale hanno partecipato gli anziani: il sindaco Silvana Centurelli ha scoperto una tavola che illustra i lavori. A realizzarli attraverso la formula della società temporanea di imprese ci saranno altri due costruttori, uno dei quali si occupa già delle manutenzioni interne e continuerà a farlo. L’edificio sarà sottoposto anche a riqualificazione energetica grazie a cappotto e nuovi infissi. Il cantiere sarà a prova di Covid. Operai e ingegneri avranno bagni e spogliatoi a uso esclusivo in uno stabile a parte, le classiche baracche metalliche non verranno installate per non opprimere i nonni. "L’intera organizzazione imposta dalla pandemia è più complessa, ma indispensabile". L’ampliamento è più necessario che mai con la popolazione che invecchia. Oggi, alla Rsa si raggiunge un altro piccolo record: entra il 58esimo ospite e la capienza massima è di nuovo raggiunta, un traguardo che molte altre strutture faticano a tagliare dopo la batosta del Sars-Cov 2.

"Dobbiamo tenere una camera libera per eventuali necessità di isolamento - spiega Centenaro -. Le visite però non sono ancora riprese, le porte restano chiuse. Abbiamo una nuova valutazione a breve, potrebbero ricominciare gli incontro con il vetro in mezzo. Dal 12 aprile non abbiamo più avuto nessun positivo. Prima, c’erano stati tre casi di variante inglese dopo il vaccino, ma asintomatici. Lo screening periodico ci ha messo al riparo da brutte sorprese. Il rigido rispetto delle regole anti-contagio è essenziale".