MONICA AUTUNNO
Cronaca

Cascina Bindellera di Cassina. L’antico edificio nel degrado: "Facciamone un “Dopo di noi“"

Il progetto della Cooperativa Filippide: fra le vecchie mura alloggi e spazi per l’autonomia dei disabili "Abbiamo ipotizzato un intervento pubblico-privato che coniughi integrazione e obiettivo turistico" .

Il progetto della Cooperativa Filippide: fra le vecchie mura alloggi e spazi per l’autonomia dei disabili "Abbiamo ipotizzato un intervento pubblico-privato che coniughi integrazione e obiettivo turistico" .

Il progetto della Cooperativa Filippide: fra le vecchie mura alloggi e spazi per l’autonomia dei disabili "Abbiamo ipotizzato un intervento pubblico-privato che coniughi integrazione e obiettivo turistico" .

Degrado e crolli la divorano da decenni, le sterpaglie la soffocano, i rifiuti abbandonati la assediano. Ma il sogno della rinascita della Cascina Bindellera, o meglio di quel che resta dell’antico complesso rurale sprofondato nelle campagne della frazione di Sant’Agata, non è mai morto. E un progetto nel cassetto è in chiave sociale: fra le vecchie mura alloggi e spazi per il “Dopo di noi”. La firma sul piano di massima, già presentato alla sindaca Elisa Balconi, è della cooperativa sociale Filippide, corazzata pro-disabilità da decenni attiva a Cassina. E che già tre anni fa raggiunse, con il Comune e grazie a una grande campagna solidale, un traguardo fondamentale: l’apertura di una prima sede per il “Dopo di noi” in un appartamento parrocchiale di Sant’Agata. Quanto al Comune, ha sempre posto il recupero del cascinale fra le priorità. Ma il problema numero uno è economico. E sinora nulla si è mosso. Il progetto firmato da Filippide è molto articolato. "Abbiamo ipotizzato - così Monica Lo Dato - un intervento misto, pubblico privato. Che coniughi finalità sociali e inclusive a un obiettivo turistico: la Bindellera è sulla rotta della Green Way cittadina, crocevia di campestri e storia, per la quale vi sono piani di rilancio".

Un lungo lavoro. "Abbiamo iniziato un paio d’anni fa. Certo, occorrono i soldi. E per raccogliere i fondi servono un mandato e un supporto comunale". Gli spazi per il “Dopo di noi” vedrebbero la luce "in un contesto straordinario. Che consentirebbe di avere spazi abitativi ma in un contesto aperto: aperto alle famiglie, aperto al territorio, a possibili sinergie". Il progetto riguarda il cascinale ma anche il verde attorno. "Sappiamo benissimo - così ancora Lo Dato - che il percorso è ambizioso e difficile. E il tempo non gioca a nostro favore. La cascina è già molto malmessa. Si rischia di salvare ben poco". Un concetto ben chiaro anche alla sindaca Elisa Balconi. "Alle possibilità di recupero della Bindellera - dice - abbiamo pensato sin dall’insediamento. Non è stato sinora possibile infilare il giusto canale di finanziamento. Vi sono anche enormi incognite su quanto davvero si possa fare: l’edificio è diroccato e in parte già crollato. Il nostro obiettivo rimane: ma occorre ragionare con realismo". Il futuro della Bindellera, inoltre, sta a cuore all’intera comunità,