MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

La rinascita della Cascina Campazzino, pronto lo studio del Politecnico: messa in sicurezza e uso degli spazi

Carapellese (Municipio 5): puntiamo a una gestione mista che rispetti la vocazione agricola dell’area. Il parlamentino ha già staziato 430mila euro, ma si cercano partner privati per finanziare il restyling

Sopra, un evento organizzato in passato nel cortile della Cascina Campazzino A sinistra, uno scorcio esterno della struttura, in stato di abbandono dal 2003

Sopra, un evento organizzato in passato nel cortile della Cascina Campazzino A sinistra, uno scorcio esterno della struttura, in stato di abbandono dal 2003

Milano – L’obiettivo è il riutilizzo della Cascina Campazzino, nel cuore del Parco del Ticinello, periferia sud di Milano, in stato di abbandono dal 2003, dunque da oltre vent’anni. L’edificio più antico – la residenza padronale – risale a prima del 1722, mentre stalla e fienile furono costruiti tra il 1855 e 1866. Pezzi di storia del territorio agricolo milanese vincolati dalla Soprintendenza.

Il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese ha coinvolto il Politecnico di Milano per cercare di individuare “proposte di riuso appropriate per la cascina e i suoi spazi aperti (corte e aia)”, come sottolinea il documento “Cascina Campazzino. Percorsi di ascolto e strategie di recupero“ preparato dal PaRid (Ricerca e Documentazione Internazionale per il Paesaggio), team di lavoro all’interno del dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e Ambiente costruito, le cui due responsabili scientifiche sono la professoressa Lionella Scazzosi e l’architetto Paola Branduini, affiancate da Andrea L’Erario, Laura Daglio e Stefania Landi.

La presentazione pubblica del documento del Politecnico dovrebbe avvenire entro la fine di maggio. Carapellese sottolinea che “si tratta di un lavoro durato più di un anno, che ha prodotto un documento di circa 200 pagine. Dal 2016 al 2023 sono state fatte due gare per la Campazzino, che era stata affidata alla Fondazione Fratelli di San Francesco, la quale però alla fine ha rinunciato all’uso della cascina. Vogliamo far sì che la Campazzino venga riutilizzata, per questo abbiamo chiesto l’aiuto del Politecnico e della Fondazione Cariplo, che ha finanziato lo studio. Puntiamo a un recupero positivo della struttura, legato all’agricoltura e a una Milano fondata sulla sostenibilità invece che sulla speculazione immobiliare”.

Il numero uno del “parlamentino“ pensa a “una modalità di gestione mista. Ci dovrebbe essere almeno un agricoltore (in forma singola o cooperativa) e un ente socio-culturale importante. Ma rimaniamo aperti anche ad altri soggetti e scenari, se compatibili con l’uso della cascina sopradescritto”.

Il documento del Politecnico fissa tre fasi di intervento, graduali, per raggiungere l’obiettivo del riuso della Campazzino passo dopo passo, senza chiedere tutto e subito ai privati. La prima fase prevede, come accennato sopra, una messa in sicurezza dell’immobile e la fruizione degli spazi esterni da parte dei cittadini. La seconda fase punta a un uso per funzioni agricole o socio-culturali dei piani terra della cascina e dei suoi spazi esterni. La terza e ultima fase si pone l’obiettivo di un riuso permanente degli edifici, con la completa rifunzionalizzazione della cascina.

Carapellese detta i tempi degli interventi: “Da qui alla fine del mandato comunale, dunque entro i prossimi due anni, vorremmo concretizzare almeno la messa in sicurezza della cascina e avviare le successive fasi di riutilizzo degli spazi, a partire da quelli esterni”. La fase finale riguarda il finanziamento della riqualificazione. Il Municipio 5, nella delibera su Vaiano Valle Nord, ha stanziato 430 mila euro per la Campazzino. Fondi che però non basterebbero per il restyling totale, ma solo per una parte della messa in sicurezza.

Cercansi partner privati per finanziare la completa rinascita della cascina al centro del Parco del Ticinello. Il percorso avviato da Municipio 5 e Politecnico dovrebbe concludersi con un avviso pubblico comunale per individuare e selezionare manifestazione di interesse per la Campazzino. Il “parlamentino“ sta lavorando insieme a tre assessori comunali: Anna Scavuzzo (Agricoltura), Elena Grandi (Verde) ed Emmanuel Conte (Demanio).